In due
giornate fittissime di impegni politici il vicepremier italiano e ministro
degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani ha
seminato per raccogliere i frutti diplomatici che matureranno entro l’anno,
quando si concretizzeranno i due vertici bilaterali annunciati, tra Italia e
Israele a Gerusalemme e tra Italia e palestinesi a Ramallah.
Negli
appuntamenti con il presidente Isaac Herzog e il premier Benjamin Netanyahu (a
cui è stata donata la maglia rosa del Giro d’Italia), passando per il ministro
dell’innovazione, della scienza e della tecnologia Ofir Akunis, quello della
cultura e dello sport Miki Zohar e l’omologo Eli Cohen, Tajani ha sancito
l’inizio “di una nuova e importante stagione che contribuisca al rafforzamento
delle relazioni ma anche alla crescita economica di entrambi” e “un’amicizia
antica che vogliamo continuare a rafforzare”. Difesa, energia, diplomazia,
economia, tecnologia, spazio sono stati i temi discussi a Gerusalemme, con la
volontà di lavorare insieme, come filo conduttore, in tanti settori dove Italia
e Israele vantano eccellenze che insieme possono portare risultati importanti
per tutti. In conclusione, la firma di due intese: una partnership strategica
di politica estera sui rapporti tra i ministeri degli affari esteri e poi, ha
specificato Tajani, “un accordo importante che farà sicuramente piacere a tanti
cittadini italiani e israeliani, sulle patenti di guida”.
L’accento è
stato messo anche sulla lotta all’antisemitismo, un problema pregnante per gli
israeliani, e che Tajani sente suo. L’aveva già sottolineato nella visita a Yad
Vashem, il Memoriale della Shoah. “Penso che gli attacchi contro lo stato di
Israele siano la nuova vera forma di antisemitismo, perché Israele è il Paese
del popolo ebraico”, ha spiegato il ministro italiano. E, ha assicurato, anche
quando ha incontrato i vertici dell’autorità palestinese ha parlato sempre e
comunque solo di pace. “Credo che possa esserci pace in quest’area ma garantendo
sempre la l’indipendenza e l’autonomia di Israele”, ha detto di fronte
all’omologo israeliano che, a sua volta, ha ringraziato l’Italia “per il suo
aiuto nel prevenire iniziative che vediamo ultimamente in seno all’Unione
Europea di intromettersi nella politica interna israeliana e nel conflitto
arabo israeliano”. E ha ricordato i 14 cittadini israeliani uccisi dall’inizio
dell’anno, vittime di terrorismo palestinese. “Lo stato palestinese continua a
pagare stipendi a chi uccide gli israeliani. Questa cosa è inaccettabile”, ha
denunciato il ministro degli esteri israeliano che, rivolgendosi a Tajani, gli
ha chiesto di unirsi “a una dichiarazione che il pagamento degli stipendi agli
assassini di israeliani è qualcosa che va fermata”.