L’uso della
forza deve essere lasciato a “poliziotti, carabinieri finanzieri che
debbono esserne i veri titolari”. Lo ha affermato il capo della Polizia
Franco Gabrielli, parlando di legittima difesa durante il raduno annuale
nazionale del sindacato di polizia Fsp che si è svolto ieri sera a Venezia.
“Io sono il comandante di uomini e donne a cui lo Stato ha attribuito
l’esercizio legittimo della forza, e come tale parto dal presupposto che sono i
poliziotti, i carabinieri, i finanzieri a dover difendere le persone” ha
spiegato Gabrielli. Sulla possibilità che “il cittadino nella propria casa
possa difendersi più o meno legittimamente, questo è un dibattito politico”.
Secondo il capo della Polizia “il cittadino deve pretendere che le Forze
dell’ordine lo difendano, e non che in qualche modo si faccia giustizia da
solo” anche se, secondo il prefetto, “ci sono alcuni aspetti che
invece credo essere importanti cioè che il cittadino che è vittima di
un’aggressione non debba essere lasciato solo, non debba essere in qualche modo
lasciato a meccanismi giudiziari che a volte lo colpevolizzano ulteriormente,
su questo sono molto in sintonia su quelli che possono essere strumenti che
difendono ulteriormente il cittadino vittima di aggressione, ma sull’uso della
forza credo che i poliziotti, carabinieri e finanzieri debbano esserne i veri
titolari”. Secondo il capo della polizia, c’è “discrasia fra
sicurezza reale (secondo i dati del Viminale) e sicurezza percepita”.
Sicurezza, ha affermato, “è un concetto complesso, perché sui temi della
sicurezza incidono non solo quella che i
tecnici chiamano la sicurezza strategica, c’è un tema di sicurezza economica, uno
di sicurezza sociale”. “La nostra è una società che sta sempre più
invecchiando, che si sta sempre più precarizzando, e quindi la sicurezza e la
sua percezione hanno contorni che vanno al di là di quelli che sono gli indici statistici.
Io ho una personale ricetta su questo – ha aggiunto – i cittadini hanno bisogno
di vederci in strada, hanno bisogno di vedere poliziotti e carabinieri presenti
laddove pensano di essere in una condizione di maggiore insicurezza. E per
questo ci sono due strumenti che il governo ha, quello delle assunzioni che
secondo me devono colmare il vuoto che anche soprattutto il blocco del turnover
ha prodotto, e l’altro che si metta mano quanto prima un nuovo contratto di
lavoro, perché credo che si debba quanto prima monetizzare tutto quello che è
il disagio che un operatore di polizia è chiamato a sopportare per essere
presente laddove i cittadini lo vogliono vedere. Queste sono le due cose che
credo noi, non solo come amministrazione, ma anche come poliziotti e poliziotte
chiediamo al governo”. (Per/AdnKronos)