Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, è arrivato ieri a Roma con una delegazione di familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas per una missione diplomatica di due giorni. Nella prima giornata nella Capitale Katz ha incontrato il suo omologo alla Farnesina Antonio Tajani e i vertici della comunità ebraica romana ed italiana.
“Non cesseremo mai di condannare la brutale decisione di Hamas di condurre un vero pogrom contro i cittadini israeliani che vivevano intorno alla Striscia”, ha dichiarato il ministro Tajani a margine dell’incontro, dove ha rinnovato la volontà del governo a mantenere alta l’attenzione sul tema degli ostaggi, in particolare del “trattamento intollerabile riservato alle donne prigioniere, la cui liberazione deve avvenire immediatamente e senza condizioni”.
“Israele ribadisce che se c’è la consegna e la liberazione degli ostaggi c’è anche il cessate il fuoco. È la posizione che loro hanno e certo non si può prescindere dalla liberazione degli ostaggi – ha aggiunto il ministro Tajani – La loro liberazione, in contemporanea alla decisione di non attaccare Rafah, è una soluzione che può rappresentare un passo importante verso la pace”.
“Ho presentato al Ministro Katz l’iniziativa ‘Food for Gaza’ in una riunione cui hanno preso parte tutti gli attori coinvolti”, ha inoltre commentato il Vicepremier, aggiungendo che “siamo estremamente allarmati per la gravissima situazione sul terreno e l’iniziativa che abbiamo messo in campo ha l’obiettivo di contribuire fattivamente a evitare una catastrofe umanitaria a Gaza”. Il progetto, promosso dall’Italia, è stata accettata da Katz, che ha definito l’iniziativa “un modello”.
“Sono stato felice di incontrare il ministro degli Esteri italiano a Roma Antonio Tajani. Gli ho chiesto di agire e di sostenere lo Stato di Israele per garantire che non venga presa alcuna decisione sul cessate il fuoco senza la condizione del rilascio immediato di tutti gli ostaggi”. Così in un post sul social X, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che si è presentato alla Farnesina con una rappresentanza di familiari degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Tra loro c’è anche la zia di Kfir Bibas, il più piccolo degli ostaggi che ha compiuto un anno in prigionia, e del fratellino di 4 anni Ariel, rapiti il 7 ottobre insieme alla madre Shiri e al padre Yarden.
Attraverso i social network il ministro degli Esteri Katz ha sottolineato inoltre l’importanza dell’incontro con il Papa. “Ringrazio Papa Francesco per aver risposto alla richiesta di incontrare le famiglie dei rapiti che sono con me durante la mia visita in Italia. Nel sesto mese della strage del 7 ottobre, l’incontro e il sostegno del Pontefice hanno un grande peso morale che lancia un messaggio chiaro: il mondo deve mobilitarsi e agire per la liberazione incondizionata di tutti i rapiti” ha commentato.