Visita lampo in Israele per il presidente del Senato Ignazio La Russa, alla sua prima missione all’estero.
Il fitto programma del presidente La Russa è iniziato la mattina con l’incontro con Amir Ohana, Speaker della Knesset. “Siamo fermamente contro ogni forza terroristica che attenti alla libertà, all’esistenza e all’indipendenza di Israele. Israele va tutelato nei suoi diritti”, ha dichiarato La Russa durante la breve conferenza stampa. “Come presidente del Senato devo dire che l’Italia in tutti i suoi governi ha sempre difeso l’esistenza di Israele, ha sempre voluto che Israele potesse esistere e manifestare la propria libertà ed indipendenza” ha aggiunto.
La Russa ha sottolineato che l’incontro ha un significato “importante e particolare, perché al tempo stesso cadono i 75 anni dello Stato d’Israele e quelli della nascita del parlamento italiano repubblicano”.
“La sua visita e le sue dichiarazioni sono veramente importanti. Dimostrano la vostra attenzione e la sua attenzione particolare a rafforzare i rapporti di appoggiarci nella lotta contro il terrorismo. E soprattutto segnano l’inizio di una nuova era nei rapporti tra l’Italia e il benvenuto a Gerusalemme”, ha affermato Amir Ohana. Durante la visita al parlamento israeliano La Russa è stato accolto dalla plenaria con un lungo applauso. Successivamente la seconda carica dello Stato ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Dopo aver visitato il Memoriale della Shoah di Gerusalemme Yad Vashem, il presidente ha deposto una corona di fiori all’interno della Tenda della Rimembranza. Nella sua visita il presidente del Senato si è a lungo soffermato davanti alle immagini della salita al potere dei nazisti, dei primi pogrom e poi della Shoah in Europa. “Ogni volta che mi sono simbolicamente inginocchiato in questo luogo di dolore e di ricordo, ho rinnovato il sentimento di vicinanza al popolo ebraico e il proposito di contribuire a far sì che mai più ci sia un odio così bestiale”. È quanto ha scritto il presidente La Russa sul Libro del ricordo al termine della visita.
Nel pomeriggio di ieri poi si è diretto alla sinagoga di Rehov Hillel dove ha incontrato la comunità italiana in Israele. Il presidente ha visto il museo di arte ebraica italiana e incontrato il presidente degli Italkim Vito Anav e Beniamino Lazar, presidente del COMITES – Gerusalemme. “L’Italia ha risalito la china di un profondo baratro in cui l’aveva gettata il ventennio fascista, l’adesione popolare ad esso, la vergogna del razzismo e il silenzio della maggioranza silenziosa” ha detto Anav che ha sottolineato inoltre che “oggi l’Italia è forte e ben accetta nel consesso delle Nazioni proprio per i baluardi che ha saputo erigere a difesa di un pericolo di recrudescenze che tanto male possono fare”.
“L’Italia di oggi, antifascista nel suo midollo costituzionale, è quell’Italia di cui noi cittadini italiani all’estero siamo orgogliosi di insegnare la cultura ai nostri figli. Attenti e vigili certamente, ma anche con ottimismo che la Storia abbia insegnato quel che doveva insegnare” ha concluso.
Nel suo discorso La Russa è tornato sugli applausi ricevuti in mattinata. “L’accoglienza che ho avuto nel vostro Parlamento, l’applauso congiunto non solo dalla parte della maggioranza ma anche dall’opposizione mi ripaga di tante piccole vicissitudini che uno può avere nelle sua vita politica” ha detto il presidente del Senato. “La mia condanna delle Leggi razziali senza ‘se’ e senza ‘ma’ è molto antica e sin da quando io faccio politica la difesa dell’esistenza, della integrità e dell’indipendenza di Israele è stata uno dei capisaldi della linea politica dei partiti a cui ho appartenuto” ha aggiunto. Dopo la visita si è diretto al Muro Occidentale
dove il presidente La Russa è stato fermato dai giornalisti, che che gli hanno chiesto se il fascismo fosse “il male assoluto”. La Russa, a differenza di Gianfranco Fini vent’anni prima, ha deciso di non rispondere e ha evitato ulteriori domande allungando il passo e dirigendosi verso i controlli di sicurezza. Successivamente si è diretto al Santo Sepolcro.