La mattina del 7 luglio, il Tempio di Firenze ha ospitato la cerimonia di conferimento della medaglia di Giusti fra le Nazioni alla famiglia Paoli: Giovanni e Alberta Paoli, Fiorenzo Paoli, Sira Macherelli e Franco Paoli.
Una famiglia di Campi di Bisenzio, in Toscana, che durante la Guerra non si voltò dall’altra parte, quando i nazisti iniziarono a rastrellare gli ebrei nelle città italiane, per deportarli nei campi di sterminio, ma ha rischiato la vita per salvare Ester Israel e i suoi figli Lucia e Samuele, accogliendoli in casa loro per più di un anno.
“In casa si respirava un’atmosfera antifascista: mio nonno Giovanni era iscritto al Partito Socialista, mentre mio padre era un partigiano- racconta a Shalom Fiorenza Paoli, figlia di Fiorenzo e Sira- perciò quando la famiglia Israel è arrivata a Campi Bisenzio da Trieste, grazie all’aiuto dei fratelli Mugnaioni, li abbiamo accolti a braccia aperte.
Sono rimasti da noi per molto tempo e hanno vissuto la nostra quotidianità: mio nonno ha nascosto Ester e Lucia in soffitta, mentre Samuele si nascondeva insieme a mio zio Franco nei campi. Si sono mischiati perfettamente con la gente del luogo: venivano alla messa, fingendo di essere cattolici e quando c’erano delle retate, mio nonno li avvertiva, affinché si nascondessero.
A Campi c’è stata una rete di solidarietà notevole, perché le persone vicine sapevano che mio nonno stava nascondendo una famiglia di ebrei, ma nessuno li denunciò, anzi erano tutti propensi ad aiutarli”.
La situazione vissuta dalla famiglia Paoli e dalla famiglia Israel ha creato un forte legame, che si è rafforzato negli anni dopo la Guerra: prima di trasferirsi in Israele, Ester Israel è tornata a Campi Bisenzio per ringraziare i Paoli per tutto ciò che avevano fatto per lei e i suoi figli. Da allora l’amicizia tra le due famiglie è proseguita nel tempo ed è stata tramandata fino alla quinta generazione.
Il coraggio e il rischio corso dalla famiglia Paoli ha valso loro il titolo di Giusti fra le Nazioni; i loro nomi si aggiungono all’elenco dei settecento Giusti italiani riconosciuti dallo Yad Vashem.
“Ad avviare la pratica sono stata io, d’accordo con Ester (detta Esterina), la figlia di Lucia, con cui ho un legame di profonda amicizia -spiega Fiorenza Paoli- questo riconoscimento simboleggia una giustizia per entrambe le nostre famiglie; i nostri destini sono uniti, perciò siamo contenti che questa vicenda venga conosciuta nel mondo e che ci sia stata questa riconoscenza da parte dei salvati, che non è scontata. Ma tra noi ormai c’è un legame familiare”.
La cerimonia di consegna della medaglia di Giusti fra le Nazioni alla famiglia Paoli si è svolta presso la Sinagoga di Firenze, alla presenza dell’Ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar, che ha letto la motivazione del riconoscimento e delle istituzioni comunitarie, tra cui la Vice Presidente della Comunità Ebraica di Firenze Brett Lalonde, il Rabbino Capo Gadi Piperno, Sara Funaro, Assessore Comune di Firenze, Sara Cividalli, Assessore dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane , lo storico Giovanni Bacci, autore di un libro sugli ebrei a Campi Bisenzio, Fiorenza Paoli, che ha raccontato la sua testimonianza e letto quella di Ester Sallonichio, figlia di Lucia Israel, Giampaolo Paoli e Silvana Paoli, che hanno ritirato la medaglia di Giovanni, Alberta e Franco.
“È importante tenere viva la memoria e conferire questi riconoscimenti ai discendenti dei sopravvissuti- spiega Emanuele Viterbo, Segretario della Comunità Ebraica di Firenze- non è facile recuperare queste testimonianze di salvatori e salvati dopo tanti anni, ma bisogna dare il buon esempio e scavare nel passato per riportare alla luce quante più storie possibile”.
Foto di copertina di Noemi Coen