Una cerimonia ‘storica’ e sobria allo stesso tempo quella
organizzata – nella prestigiosa sede dell’Ara Pacis a Roma – dalla
rappresentanza italiana dell’El Al, la compagnia aerea israeliana, per celebrare
tre anniversari: i 70 anni di fondazione della compagnia, i 70 anni dal primo
volo Roma-Tel Aviv e i 70 anni dello Stato di Israele.
“El Al nacque nel settembre 1948 – ha raccontato il direttore
per l’Italia, Yoav Weiss – quando fu necessario portare in Israele Haim Waizman,
primo presidente dello Stato, e si dovette per l’occasione riadattare ad uso
civile un aereo da trasporto militare”. “Da quel giorno – ha ricordato – sulla
coda degli aerei El Al portiamo con orgoglio nazionale la bandiera di Israele,
un orgoglio che prova ogni israeliano e tutti gli ebrei”.
“Questa ricorrenza – ha sottolineato nel suo intervento Fausto
Palombelli, Chief commercial officer di Aeroporti di Roma S.p.a – testimonia del
lungo rapporto di fratellanza fra le due nazioni e degli importanti scambi commerciali.
Per noi Tel Aviv e’ la quarta destinazione in termini di flussi di traffici
extra Schengen. Sono circa 600 mila i passeggeri che in questi primi 10 mesi
del 2018 si sono mossi verso Israele, con un incremento rispetto all’anno
precedente del 27%”.
L’ambasciatore di Israele Ofer Sachs ha fornito un quadro
generale della crescita turistica: “solo ad ottobre 2018 abbiamo avuto un boom
del 14% rispetto allo stesso mese del 2017: nell’ultimo anno 350mila israeliani
sono venuti in Italia e 118milani italiani hanno visitato Israele”. “Le
entrate del turismo a ottobre – ha proseguito – hanno raggiunto circa 569
milioni di euro. La crescita piu’ notevole e’ stata riscontrata in quei Paesi
dove il Ministero sta maggiormente investendo in attivita’ di marketing: +65%
in Ungheria, +40% in Polonia, Romania e Paesi Bassi, +20% in Germania, +15% in
Spagna, +13% negli Stati Uniti e +11% in Francia. In particolare per quanto
riguarda il mercato italiano, sono stati registrati nel mese di ottobre 15.600
arrivi, +63% rispetto al 2017 e +178% rispetto al 2016”.
Nei suoi 70 anni di storia l’El Al – in ebraico significa,
Verso l’Alto – ha saputo conquistare primati e record, anche inconsueti, come nel
caso del volo commerciale con il più alto numero di passeggeri a bordo. Nel
maggio 1991 durante l’Operazione Solomon per il salvataggio degli ebrei etiopi,
un B747 El Al decollò con 1.087 passeggeri che diventarono poi 1101 arrivati a
Tel Aviv. “Come compagnia di bandiera – ha spiegato Weiss – El Al ha
giocato un ruolo importante in varie operazioni di soccorso umanitario,
recuperando ebrei da Etiopia, Yemen, e da altri paesi in cui si trovavano in
pericolo di vita. Un’altra operazione passata alla storia, conosciuta come ‘Operazione
finale’, risale al 1960 quando un volo El Al trasferì in Israele il famigerato
comandante nazista Adolf Eichmann catturato a Buenos Aires. Nel 1961 El Al stabilì
il record per l’aviazione civile effettuando il volo piu’ lungo, tra Tel Aviv e
New York, con una durata di 9 ore e 33 minuti. Oggi il record mondiale e’ di 19 ore, da Singapore a New
York”.
Oggi El Al – anche per la capacità dei suoi servizi di
sicurezza – è considerata fra le compagnie aeree più sicure al mondo “e molte
altre compagnie – ha ricordato Weiss – hanno adottato i nostri protocolli e le
nostre procedure di sicurezza”.
Attualmente El Al trasporta più di 5 milioni di passeggeri
all’anno con una flotta di 42 aeromobili che servono 36 destinazioni dirette.
In Italia nella prossima stagione estiva opererà con non meno di 36 voli settimanali
da 6 citta’ italiane, alcune in collaborazione con la consorella Sundor. “A
breve inoltre – ha spiegato Weiss – vi sara’ un rinnovamento della flotta con
16 nuovi Boeing 787 Dreamliner che garantiranno tra i servizi a bordo, internet
e avanzati sistemi di intrattenimento, per offrire ai passeggeri un’esperienza di
volo sempre piu’ all’avanguardia”.
Dopo i discorsi ufficiali, gli ospiti – tra i quali il
rabbino capo rav di Roma Riccardo Di Segni e il presidente della comunità
ebraica romana Ruth Dureghello – sono stati accolti prima per l’accensione
della Hannukah, poi per un cocktail curato da Lebonton.