Verrà oggi inaugurata la mostra
“I giovani ricordano la Shoah”, allestita presso la biblioteca del
Memoriale della Shoah di Milano. L’esposizione raccoglie i lavori piu’
interessanti realizzati dagli studenti che hanno partecipato al concorso
nazionale organizzato ogni anno dal Miur in collaborazione con l’Unione delle
Comunita’ Ebraiche Italiane (Ucei).
A illustrare l’iniziativa, il
presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, Roberto Jarach,
l’assessore all’Educazione e all’Istruzione del Comune di Milano, Laura
Galimberti, il vicepresidente dell’Ucei, Giorgio Mortara, il direttore generale
dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, Delia Campanelli. Seguira’
la testimonianza di Franco Schonheit, sopravvissuto a Buchenwald. Saranno poi
presentati i progetti di due scuole: quello dell’ISIS Betty Ambiveri di
Presezzo (Bergamo), dal titolo “Ester”, e quello dell’IIS E. Majorana
e I. Versari di Cesano Maderno (Monza Brianza) “Una valigia per
Clara”.
Il concorso “I giovani
ricordano la Shoah”, giunto alla diciottesima edizione, e’ rivolto agli
studenti delle scuole del primo e secondo ciclo di istruzione, con il fine di
promuovere lo studio e l’approfondimento della Shoah, e dei temi ad essa
correlati, nelle scuole italiane. L’iniziativa coinvolge ogni anno migliaia di
insegnanti e studenti. Gli autori dei lavori piu’ meritevoli, giudicati da una
Commissione congiunta Miur-Ucei, sono premiati ogni anno dal Presidente della
Repubblica in occasione del Giorno della Memoria, in una cerimonia al Palazzo
del Quirinale. La mostra ha finora toccato Roma, Berlino, Bari, Firenze Torino,
Ferrara, Pisa e Palermo, ottenendo un notevole riscontro di pubblico, in
particolare scolaresche che possono trarre utili spunti per i percorsi
didattici. La varieta’ e la qualita’ dei lavori esposti, e’ molto ampia e
mostra come un tema cosi’ delicato e complesso possa essere sviluppato
attraverso diverse tecniche artistiche e multimediali: lavori grafici e
pittorici, cartelloni, disegni a mano, collage, quadri ad olio, installazioni,
album di vario genere e dimensioni, “valigie della memoria”, cortometraggi,
ma anche pregevoli lavori di ricerca storico-documentale – talvolta supportati
da documenti inediti – che molti istituti hanno prodotto negli anni, spesso legati
alle vicende del proprio territorio.