Domenica 18 dicembre la Comunità Ebraica di Casale Monferrato celebrerà Chanukkah, una delle feste più importanti della tradizione ebraica, con l’accensione del Primo Lume alla presenza di autorità civili e religiose. In questa occasione, entrerà a far parte nel Museo dei Lumi la nuova Chanukkiah di Arcangelo Sassolino, artista vicentino conosciuto in tutto il mondo.
Sassolino è molto legato alla comunità ebraica: “Sin dalla mia formazione a New York, il contatto con questa comunità è sempre stato portatore di incontri importanti, felici e che in alcuni casi hanno contribuito a dare una svolta radicale al mio percorso. Sono legami che a distanza di tanti anni sono ancora in atto. La seconda ragione è l’amicizia che mi lega a Elio Carmi. Quando mi ha invitato a Casale di Monferrato a partecipare a questo progetto ne sono stato particolarmente onorato”.
Allestita anche la mostra personale dell’artista “Instabile come la speranza”, che si aprirà nella Sala Carmi, dove saranno esposte opere scelte per la relazione simbolica e metaforica con il contesto ‘Anche sì anche no’ e ‘Pressione come forma’.
Il lavoro di Sassolino prende vita dalla compenetrazione tra arte e fisica. Il suo interesse per la meccanica e per la tecnologia si apre a nuove possibilità di configurazione della scultura. Velocità, pressione, gravità, accelerazione, calore costituiscono le basi della sua ricerca sempre protesa a sondare il limite ultimo di resistenza e di non ritorno di congegni che generano vere e proprie “performances inorganiche”. I materiali (spesso di natura industriale: acciaio, gomma cemento…) si animano, si consumano, vivono di contrasti, di forze e di conflitti intrinseci e contemplano anche il rischio del collasso quale parte fondamentale dell’esperienza. Uno stato di tensione, sospensione, imprevedibilità, pericolo e possibile fallimento: aspetti altrettanto ineludibili della condizione umana.
La nuova Chanukkiah per il Museo dei Lumi sorprende già dalle dimensioni: quasi 2 metri di altezza, per 9 canne in acciaio, che arderanno di vere fiamme alimentate a gas. “Le fiamme reali non vogliono essere un’allegoria o una metafora, ma sono in sintonia con la mia ricerca che ha a che fare con l’aderenza alla realtà. – spiega Sassolino – Il contrasto del colore delle fiamme spicca contro il colore freddo dell’acciaio inox. La mia ossessione è comprimere il tempo nella scultura. Per farlo catturo e tengo sospesi quegli attimi di instabilità propri a ciascun materiale, liberandoli da quella forma chiusa che tutti conosciamo”.
Per l’occasione il percorso del Museo dei Lumi, nell’ipogeo del forno delle azzime, verrà riallestito con altre opere della collezione, mentre in Sinagoga verranno esposte tre lampade donate nel corso degli anni da Antonio Recalcati, un modo per ricordare e onorare uno dei fondatori del Museo scomparso pochi giorni fa.
L’ingresso alle manifestazioni è libero
La mostra “Instabile come la speranza” sarà visitabile fino al 22 gennaio.
Credit foto Pamela Randon