“La morte
del tifoso interista e’ il peggiore esito di una escalation di violenza che ha
ripreso gia’ da qualche mese a caratterizzare gli incontri di calcio”. Girolamo
Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, commenta
cosi’ gli incidenti avvenuti ieri prima di Inter-Napoli. “Sempre piu’
spesso assistiamo a pericolose commistioni tra tifoserie diverse per alleanze
estemporanee al fine di regolare conti come nelle peggiori tradizioni criminali
– ricorda Lacquaniti – Ci risulta che ieri, durante gli scontri tra supporter
interisti e napoletani, ci fossero ultras del Nizza cosi’ come solo pochi giorni
fa frange estreme del tifo atalantino hanno partecipato agli scontri a Roma in
occasione dell’incontro Lazio-Eintracht Francoforte. Non siamo quindi di fronte
ad un episodio isolato ma ad un preciso e coerente piano criminale per
riportare gli stadi e le citta’ che ospitano incontri di calcio ad essere ostaggio
di delinquenti che, come hanno dimostrato le numerose indagini del passato, non
sono animati da semplici interessi pseudo sportivi ma da interessi economici e
di potere da esercitare sotto forma di ricatti ed estorsioni”. “Per
questo – continua il portavoce dell’associazione – crediamo che bene abbia fatto il ministro
dell’Interno a convocare tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nell’organizzazione
e nella partecipazione agli incontri di calcio perche’ occorre agire con
tempestivita’ e con il coinvolgimento di tutti. Questo coinvolgimento e’ ancor
piu’ necessario perche’ l’esperienza del recente passato ha dimostrato che
l’errore piu’ grave sarebbe quello di trasformare questa deriva criminale in un
problema solo di polizia. Occorre che le societa’ di calcio, i club dei tifosi sani
siano partecipi di una azione che porti, insieme alle forze dell’ordine, non solo
ad individuare ed punire i responsabili di crimini gravissimi, ma soprattutto
ad espellere ed isolare frange che strumentalizzano il tifo per finalita’ di
criminalita’ comune”.