
Un nuovo episodio di antisemitismo riaccende l’allarme nel nostro Paese. Un’aggressione vile e gratuita è avvenuta nel pomeriggio di ieri in un autogrill nei pressi di Milano, dove un uomo e suo figlio di soli sei anni sono stati presi di mira, insultati e aggrediti fisicamente da un gruppo di individui. Il motivo? Erano ebrei. “Non è la prima volta che succede a Milano, accade spesso che veniamo aggrediti” dice a ‘Shalom’ M., il genero della vittima dell’aggressione.
Secondo quanto denunciato e diffuso sui social, l’uomo stava viaggiando con il figlio quando, entrando nell’area di sosta, è stato subito riconosciuto dai vestiti come ebreo da alcuni presenti, che hanno iniziato a bersagliarli con insulti antisemiti. “Questa non è Gaza, siamo in Italia, siamo a Milano. Siete dei criminali”. Queste alcune delle frasi pronunciate durante l’aggressione. Diversi slogan propal, come “palestina libera” e “assassini”, sono stati gridati con rabbia. Secondo alcune testimonianze circolate sui social, la situazione è rapidamente degenerata: sono state urlate frasi come “andatevene dal nostro paese” e “brucerete all’inferno”, con un’escalation di insulti e minacce dirette sia al religioso che al bambino.
La situazione è precipitata poco dopo, nei pressi dei bagni dell’autogrill: quando l’uomo ha cercato di documentare quanto stava accadendo con il proprio telefono, gli aggressori gli hanno intimato di cancellare il video. Al suo rifiuto, lo hanno colpito con calci e pugni, fino a scaraventarlo a terra, il tutto davanti agli occhi terrorizzati del figlio.
A raccontare lo shock e la frustrazione per quanto accaduto è stato il genero della vittima, M., italiano residente a Milano. “Mio suocero abita in Francia, io però sono italiano e abito a Milano. Non è la prima volta che succede a Milano, nella zona dove abitiamo purtroppo accade spesso che veniamo intimiditi da parole e gesti”. Il racconto si fa ancora più inquietante quando M. parla di un episodio precedente, vissuto insieme alla moglie incinta: “Una volta, camminando con mia moglie incinta, tre arabi sotto casa erano seduti lì e, appena ci hanno visti passare, hanno sputato verso di noi urlando “palestina libera” e facendo segni molto volgari. Purtroppo in Italia la direzione è questa. Noi stiamo diventando una minoranza e per noi ebrei il terrore e la paura sono tangibili”.
Un clima di ostilità crescente, che M. sente sulla propria pelle ogni giorno: “Io stesso ho sperimentato episodi analoghi. Mio suocero, vivendo a Parigi, ne ha viste tante, ma ieri è riuscito comunque a tenere la situazione sotto controllo, anche se riporta dei segni evidenti sul collo e su tutto il corpo. Io, da ebreo milanese, non mi sento al sicuro”. L’uomo aggredito ha sporto denuncia presso la polizia, che ha avviato un’indagine per identificare gli autori dell’aggressione. Intanto, la comunità ebraica locale esprime profonda preoccupazione per l’ennesimo segnale di intolleranza e violenza, in un’Italia che sempre più spesso sembra dimenticare i valori della convivenza e del rispetto.