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    ITALIA

    75 anni insieme: celebrati al Senato i rapporti diplomatici fra Italia e Israele

    Una conferenza stampa ha celebrato i 75 anni dei rapporti diplomatici fra Italia e Israele: questa l’iniziativa promossa dal presidente del gruppo di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, e dal senatore di Fratelli d’Italia Marco Scurria, presidente del Transatlantic Friends of Israel Italia.
    All’incontro, che si è svolto presso la Sala Koch del Senato, sono intervenuti Alon Bar, Ambasciatore d’Israele in Italia; Paolo Formentini, Presidente del Protocollo Camera-Knesset; Mariastella Gelmini (Azione), Presidente del Transatlantic Friends of Israel (TFI) Italia; Piero Fassino (Pd), vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati; Andrea Orsini, Vicepresidente della Delegazione Italiana presso l’Assemblea Parlamentare della NATO. Presenti anche Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma; Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; la senatrice Ester Mieli. A moderare la conferenza Benedetta Buttiglione, Vice direttore AJC Transatlantic Institute.
    “Il rapporto tra Italia e Israele ha sempre unito i due popoli su stato di diritto, libertà, uguaglianza e pace – ha ricordato Malan – L’anniversario di quest’anno è particolarmente significativo per il momento molto difficile che stiamo vivendo”. Il senatore dei Fratelli d’Italia si è voluto soffermare in particolare sull’attualità, in particolare sull’abuso della parola genocidio e quanto avvenuto nei giorni scorsi alla Biennale di Venezia, dove centinaia di artisti hanno chiesto l’esclusione di quelli israeliani. “È inaccettabile la vicenda degli esponenti israeliani respinti alla Biennale di Venezia, questa è discriminazione” ha sottolineato.
    Questi 75 anni sono stati contraddistinti da “amicizia e interessi comuni”, ha sottolineato l’ambasciatore Alon Bar. “Ora però siamo preoccupati per la demonizzazione degli israeliani”. “Il massacro del 7 ottobre ha concretizzato i nostri incubi” ha aggiunto, spiegando come le vittime civili in questa guerra siano “conseguenza dell’uso degli scudi umani da parte di Hamas”. “Anche noi siamo interessati ad un cessate il fuoco che garantisca però il rilascio degli ostaggi” ha concluso l’ambasciatore.
    Israele, ha affermato Piero Fassino, vicepresidente della Commissione Difesa della Camera, “entrò nell’Onu col consenso di tutte le Nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale, secondo una legittima aspirazione. Oggi per una narrazione falsa si contesta ancora la legittimità dello stato di Israele”.
    “I rapporti di amicizia si vedono anche nei momenti di difficoltà, questo è uno di questi momenti” ha spiegato Scurria, che ha promosso insieme al senatore Malan la conferenza. “L’Italia e le istituzioni italiane sono vicine a Israele per quello che ha subito, quell’atroce e disumana azione di Hamas. Oggi noi ci teniamo a ribadire che siamo vicini a Israele”.
    Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, ha ribadito la vicinanza delle istituzioni italiane allo Stato ebraico. “L’Italia sarà sempre dalla parte di Israele, senza incertezze né ambiguità, ogni qualvolta il suo diritto e dovere di esistere venisse minacciato o posto in dubbio”.
    “Israele è parte della nostra identità, che si fonda su solide radici giudaico-cristiane e sui principi della democrazia liberale che condividiamo con Israele” ha affermato invece l’onorevole Orsini, ricordando come il bene supremo da raggiungere sia la pace, che “non può essere imposta dall’esterno”. Secondo Orsini infatti, “ogni soluzione, compresa la nascita di uno stato palestinese, dev’essere il punto di arrivo di un processo negoziale fra le due parti”.
    “Per l’ebraismo italiano Israele e Italia sono parte integrante dell’identità di ciascuno” ha spiegato Noemi di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. “Oggi abbiamo il cuore a pezzi, quel che accade in Israele è destinato a presentarsi qui se non si argina quello che sta accadendo” ha aggiunto. Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica romana, ha voluto ricordare la cugina uccisa nel rave il 7 ottobre, e ha ringraziato le istituzioni per la posizione presa dopo il massacro di Hamas. “Abbiamo sentito la forte vicinanza delle istituzioni, che sentiamo ogni giorno anche attraverso la sicurezza dei luoghi ebraici delle forze dell’ordine” ha dichiarato.

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