Conoscere,
vedere con i propri occhi l’orrore che ha generato l’ideologia nazista affinché
non accada mai più. Quattrocento studenti delle scuole medie di 14 comuni della
provincia di Roma hanno visitato questa mattina il campo di concentramento di
Auschwitz Birkenau varcando il cancello con la scritta “Arbeit macht
frei” accompagnati dai loro docenti, dalla presidente della Comunità
ebraica di Roma Ruth Dureghello, dall’assessore alla Scuola della comunità
ebraica Daniela Debach, dal presidente del Consiglio regionale del Lazio,
Daniele Leodori e dal vice presidente dell’Assemblea, Devid Porrello.
Nella visita
gli studenti hanno percorso i blocchi dove furono rinchiusi gli ebrei e i
deportati politici, le camere a gas, i locali con i resti degli effetti personali
dei prigionieri. E poi le baracche, il lungo binario della ferrovia che portava
i detenuti fin dentro il campo, i resti dei forni crematori bombardati durante
la liberazione, avvenuta il 27 gennaio del 1945.
“E’
importante raccogliere il testimone – ha spiegato il presidente Dureghello -.
Questi ragazzi hanno oggi la responsabilità di continuare a trasmettere ciò che
è stato questo luogo. Non solo un luogo di morte e di sterminio, ma un luogo in
cui l’umanità voleva distruggersi”. “Questo è l’impegno per cui siamo
grati al presidente del Consiglio regionale del Lazio: quello di aver portato
qui tantissimi giovani, anche molto giovani, perché la terza media non è certo
una età facile. Se rimarrà anche una sola parola, un pensiero, un pudore nei
loro ricordi che gli imporrà di trasmettere questo sentimento avremo
sicuramente vinto”, ha sottolineato.
I ragazzi
delle scuole della provincia di Roma sono partiti il 22 marzo fermandosi prima
a Vienna, città che per sette anni visse il dramma dell’occupazione nazista;
quindi a Cracovia, con la visita della città e in particolare del quartiere
ebraico, uno dei principali ghetti nazisti creati in Polonia durante
l’occupazione tedesca. Domani saranno a Wieliczka con la miniera di sale, luogo
storico che durante la seconda guerra mondiale fu utilizzato dalle truppe di
occupazione per impianti di produzione bellici e a seguire Wadowice, la città
natale di Papa Giovanni Paolo II.
Il Viaggio
della Memoria, patrocinato dal Consiglio regionale del Lazio, che terminerà il
28 marzo, fa parte del progetto “Ora, noi testimoni” organizzato dai
Comuni di Arcinazzo Romano, Cerreto Laziale, Ciciliano, Colleferro, Colonna,
Gallicano, Gerano, Labico, Olevano Romano (con il centro anziani), Poli, Rocca
Santo Stefano, Sambuci, San Cesareo, Zagarolo, insieme all’istituto comprensivo
Marco Polo della Borghesiana a Roma.