Secondo uno studio condotto dal Weizmann Institute of Science di Rehovot, buchi neri e stelle di neutroni si formano in seguito all’esplosione di stelle giganti. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature.
“I ricercatori hanno a lungo creduto che un residuo compatto si formi al centro dell’esplosione di una stella massiccia, ma un collegamento diretto tra le esplosioni delle supernovae e gli oggetti compatti appena formati è stato difficile da individuare”, ha dichiarato Ping Chen, un ricercatore post-dottorato dell’università israeliana in una nota. “In questo lavoro, stabiliamo un collegamento diretto.”
Chen e il suo team internazionale sono riusciti a osservare un raro caso in cui una compagna di una stella massiccia è riuscita a sopravvivere alla violenta morte del suo partner, una supernova. Quest’ultima, chiamata SN2022jli, è stata scoperta nel maggio 2022 in una galassia distante circa 75 milioni di anni luce.
Utilizzando il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo del Sud, i ricercatori hanno osservato un’interazione continua tra i due corpi celesti, durante la quale il materiale espulso durante l’esplosione avrebbe fatto gonfiare l’atmosfera di idrogeno della stella compagna. Quando il residuo passava attraverso l’atmosfera gonfia, i ricercatori potevano vedere come l’idrogeno venisse aspirato da ciò che poteva essere un buco nero o una stella di neutroni.
“È stato come risolvere un puzzle; tutti i pezzi si sono allineati, portando a questa scoperta”, ha sottolineato Chen.