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    Università di Tel Aviv: esperti formulano un codice etico internazionale per la ricerca sul DNA antico

    Per la prima volta, un gruppo internazionale di esperti, tra cui un ricercatore dell’Università di Tel Aviv, ha formulato un codice etico applicabile a livello globale per la ricerca sul DNA umano antico. Gli autori della ricerca spiegano che, il significativo aumento nell’ultimo decennio nella ricerca sul DNA antico estratto da resti umani e i suoi effetti sull’archeologia e su altri campi, ha creato la necessità di formulare uno standard etico che guidi i ricercatori nel loro lavoro.

     

    Alla formulazione del codice etico hanno preso parte circa 64 ricercatori internazionali provenienti da diversi campi: archeologia, antropologia, arche-genetica e paleogenetica, provenienti a loro volta da 31 diversi paesi. Il codice etico è stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature.

     

    Il dottor Slon, membro dello Shmunis Family Anthropology Institute dell’Università di Tel Aviv, spiega che la ricerca sul DNA antico ha aspetti unici, tra questi l’idea che l’esame delle origini passate può avere implicazioni sociali e politiche oggi.  La maggior parte delle fonti sull’etica del DNA antico sono state scritte, fino ad ora, sulla base di studi riguardanti le comunità dei nativi americani, linee guida che non sono necessariamente applicabili alla ricerca al di fuori delle Americhe. Diversi ricercatori hanno proposto che le decisioni sull’imminente ricerca sul DNA antico siano determinate consultando i rappresentanti delle comunità indigene e che i leader delle comunità dovrebbero pre-approvare qualsiasi ricerca prima che inizi. 

     

    Secondo il dott. Slon, tali approcci possono creare dilemmi di ricerca complessi, poiché non tutte le popolazioni storiche hanno discendenti attuali e, non tutte le comunità attuali sentono un forte legame o connessione con le popolazioni passate.

    I codici etici appena scritti mirano a fornire una rilevanza globale a una varietà di contesti. Propongono che gli investigatori seguano tutte le normative applicabili nel luogo di ricerca. Inoltre, incoraggiano danni minimi ai resti umani durante i processi di ricerca. 

     

    “Le linee guida proposte abbracciano tutte le diverse fasi della ricerca, dalla pianificazione, al campionamento e alla condivisione di dati e risultati, alla comunicazione con i nostri colleghi ricercatori e con il pubblico in generale- spiega il Dr Slon – È un progetto internazionale nato da un incontro virtuale avvenuto circa un anno fa, in cui c’era un ampio consenso sulla necessità di norme etiche in questo settore in crescita, ed ecco il prodotto finale. Speriamo di aumentare il suo impatto, attualmente stiamo lavorando per tradurre il documento in molte lingue, incluso l’ebraico”.

     

    “Recentemente, i ricercatori dello Shmunis Family Anthropology Institute e del Dan David Center for Human Evolution and Biohistory Research hanno condotto una ricerca rivoluzionaria scoprendo antichi resti umani nelle vicinanze della fabbrica di Nesher Ramla. Grazie ai principi fondamentali posti per l’espansione della cooperazione interdisciplinare nel mondo della ricerca sul DNA antico, saremo ora in grado di massimizzare i risultati scientifici in questo campo, in Israele e in tutto il mondo” conclude Sloan.

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