
Dopo oltre due anni di attesa e dolore, Israele ha potuto riportare a casa i corpi di tre dei suoi soldati caduti e rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023: il colonnello Asaf Hamami, il capitano Omer Maxim Neutra e il sergente maggiore Oz Daniel. L’annuncio è stato dato dal portavoce dell’IDF e dall’Ufficio del Primo ministro dopo il completamento dell’identificazione da parte dell’Istituto nazionale di medicina legale, in collaborazione con la polizia e il rabbino capo militare.
Il governo israeliano ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie e ribadito l’impegno a riportare tutti gli ostaggi caduti per una sepoltura degna in Israele. “Hamas deve rispettare i propri impegni nell’ambito dell’accordo e restituire i corpi. Non ci fermeremo finché l’ultimo dei nostri ostaggi non sarà tornato a casa”, si legge nella nota ufficiale.
L’operazione di recupero è avvenuta tramite il Comitato Internazionale della Croce Rossa, che ha consegnato tre bare ai rappresentanti dell’esercito israeliano all’interno della Striscia.
Colonnello Asaf Hamami, 40 anni, di Kiryat Ono, era comandante della brigata meridionale della Divisione di Gaza. Aveva iniziato la sua carriera nella brigata Givati, ricevendo nel 2010 la medaglia d’eccellenza del Capo di Stato Maggiore. In passato aveva guidato il battaglione Tzabar, la base d’addestramento della Brigata Commando e la Brigata del Negev. Il 7 ottobre cadde in combattimento al kibbutz Nirim, mentre difendeva i civili. Lascia la moglie Sapir e tre figli – Ela, Alon e Arbel.
Capitano Omer Maxim Neutra, 21 anni, era nato a Long Island, negli Stati Uniti, ma decise di fare aliyah e arruolarsi come soldato solo nel corpo corazzato tramite il programma Gar’in Tzabar. Amava lo sport, era capitano di squadre scolastiche e incarnava lo spirito israeliano. Cadde mentre comandava il suo carro armato durante i combattimenti del 7 ottobre. I suoi genitori: “Omer è tornato nella terra d’Israele.”
Sergente maggiore Oz Daniel, 19 anni, era un chitarrista talentuoso che credeva nel potere della musica. Scelse di rinunciare allo status di musicista eccellente per servire come combattente nel battaglione 77 della Brigata corazzata Sa’ar MiGolan. Durante i combattimenti fu rapito insieme ai suoi compagni di carro armato e, secondo le ricostruzioni, lottò contro i suoi rapitori fino all’ultimo momento.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha reso omaggio ai tre soldati: “Israele si inchina con dolore e orgoglio davanti al loro coraggio. Asaf, Omer e Oz tornano oggi a casa, nella terra che hanno difeso fino all’ultimo respiro. Continueremo a operare fino a quando tutti gli ostaggi, torneranno in Israele: è il nostro dovere morale e nazionale.”
Con il loro ritorno, il numero dei caduti israeliani ancora trattenuti a Gaza scende a sei, mentre altri due sono di nazionalità straniera. Israele pretende perché Hamas rispetti gli accordi e consegni anche gli altri corpi.
A oltre due anni dall’inizio della guerra del 7 ottobre, il dolore delle famiglie si intreccia alla determinazione di un Paese intero, che non rinuncia a nessuno dei suoi figli. “Non ci fermeremo finché non torneranno tutti”, è la promessa che continua a unire Israele.













