Lunedì i terroristi di Hezbollah hanno lanciato circa 60 razzi katiuscia sulle alture del Golan come rappresaglia per gli attacchi dell’aviazione israeliana vicino alla città di Baalbek. Il raid israeliano è stato uno degli attacchi più in profondità: Baalbek si trova, infatti, a circa 100 chilometri dal confine israeliano e nel nord-est del Libano, mentre la maggior parte degli attacchi dell’IDF si sono concentrati solo sul Libano meridionale o su Beirut.
Il lancio di razzi da parte di Hezbollah, ha affermato il gruppo terroristico libanese, aveva come obiettivo una base dell’IDF. Non sono stati registrati feriti. Alcuni filmati, circolati sui social, hanno ripreso l’impatto di diversi razzi vicino a un autobus che trasportava passeggeri, che sono scesi rapidamente per mettersi al riparo.
Sempre nella giornata di ieri l’esercito israeliano ha annunciato l’uccisione di un alto funzionario di Hezbollah, Hassan Hussein Salami, che è stato colpito mentre si recava al villaggio di Majadel, nel Libano meridionale. Questo è stato uno dei rari casi in cui l’IDF si è intenzionalmente preso la responsabilità dell’assassinio. Secondo l’esercito, Salami comandava una delle unità regionali di Hezbollah e gestiva gli attacchi contro le truppe israeliane e le comunità nel nord dello Stato ebraico, in particolare gli attacchi missilistici anticarro su Kiryat Shmona e sulla base della 769esima Brigata regionale “Hiram”.
Successivamente, l’IDF ha dichiarato di aver preso di mira altri obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, in particolare ad Ayta ash-Shab, dove ha distrutto degli edifici utilizzati dai terroristi e nel villaggio di Kawkaba, dove sono stati colpiti i siti di lancio dei razzi.