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    ISRAELE

    L’ostaggio israelo-americano Edan Alexander sarà liberato oggi

    Edan Alexander, il cittadino israeliano-statunitense 21enne rapito da Hamas nell’ottobre 2023, sarà liberato oggi. Lo ha confermato il portavoce di Hamas, Abu Obeida, sottolineando che il rilascio avverrà “senza cerimonie” e senza alcuno scambio. Si tratterebbe di un “gesto verso gli Stati Uniti”, secondo quanto affermato dall’Ufficio del Primo Ministro israeliano, frutto di contatti diretti tra Washington e Hamas, avvenuti senza il coinvolgimento ufficiale di Israele.
    Secondo quanto riportato da fonti israeliane e internazionali, l’intelligence statunitense e i mediatori del Qatar stanno lavorando per garantire un corridoio sicuro per il trasferimento di Alexander alla Croce Rossa. Gli Stati Uniti avrebbero chiesto la sospensione temporanea delle operazioni militari israeliane nel corridoio concordato, richiesta accolta con riserva da parte dell’IDF. Le forze israeliane avrebbero infatti pianificato una breve pausa a partire da questo pomeriggio.
    Alexander, originario del New Jersey e con doppia cittadinanza, è uno dei 59 ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza. La sua famiglia è attesa in Israele oggi alle 14, mentre fonti di Hamas parlano di una possibile liberazione entro mezzogiorno.
    Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato con entusiasmo la notizia su TruthSocial: “Sono felice di annunciare che Edan Alexander, cittadino americano detenuto a Gaza, sta tornando a casa. Questo è un segnale importante di buona fede nei confronti degli Stati Uniti e dei mediatori, in particolare Qatar ed Egitto. È il primo passo verso la fine di questo brutale conflitto”.
    Trump potrebbe incontrare Alexander e la sua famiglia nei prossimi giorni in Qatar, dove si trova in visita ufficiale. L’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, dovrebbe accompagnare il giovane nel viaggio, sempre che le sue condizioni fisiche lo permettano.
    Il rilascio avviene nel contesto del cosiddetto “Witkoff framework”, un piano di mediazione che prevede un cessate il fuoco di 50 giorni e il rilascio di parte degli ostaggi – vivi e deceduti – come prima fase di un accordo più ampio. Israele ha già accettato i termini della proposta, confermando tuttavia che proseguirà le operazioni militari fino al raggiungimento degli obiettivi di guerra. Da parte sua, Hamas ha dichiarato la disponibilità ad avviare “negoziati intensivi immediati” per un accordo complessivo che porti alla fine del conflitto, alla liberazione di tutti gli ostaggi e alla creazione di una nuova autorità di governo a Gaza.
    “Il ritorno di Edan deve essere il primo passo verso un accordo unico per riportare a casa tutti i 59 ostaggi. Nessuno deve essere lasciato indietro. È una questione morale e urgente”, si legge in una nota del Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi, che ha accolto con favore la notizia, ma ha chiesto che questa liberazione rappresenti solo l’inizio.

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