Malgrado sia stata uccisa a soli 23 anni, Hannah Szenes è tra le eroine più onorate e amate in Israele, ha lasciato poesie inedite, diari personali, il giornale pubblicato con il fratello a 6 anni, fotografie e una gran mole di annotazioni e lettere che coprono la sua breve vita. Gli archivisti della National Library di Gerusalemme hanno concluso da qualche settimana l’inventariazione di tutto il materiale ricevuto negli scorsi mesi e sono rimasti particolarmente colpiti da alcuni appunti trovati nel vestito che indossava al momento dell’uccisione.
(Hannah Szenes Photos)
(Hannah and Gloria Szenes)
Hannah Szenes aveva compreso con acume e premonizione l’aumento esponenziale dell’antisemitismo in Europa e maturato la decisione di trasferirsi nel 1939 nella Palestina mandataria. Dopo aver completato gli studi alla scuola di agricoltura di Nahalal è stata tra i fondatori del Kibbutz di Sdot Yam dove ha scritto le sue prime poesie e un’opera teatrale sulla vita nel Kibbutz. Nel 1943 si è arruolata nell’Hagganah, per fare parte dei paracadutisti in missione nell’Europa occupata, affiancare e salvare i piloti Alleati catturati oltre le linee nemiche e soccorrere la popolazione ebraica sotto il giogo nazista. Nel marzo 1944 con tre compagni è stata paracadutata nell’attuale Slovenia, il 9 giugno la polizia l’ha imprigionata, sottoposta a tremende sevizie nel vano tentativo di farla parlare e condannata a morte. Il 7 novembre 1944, quando i carri dell’Armata Rossa preparavano l’ingresso nella sua città, Hannah venne fucilata a Budapest dopo aver rifiutato di farsi bendare per guardare in faccia i suoi assassini.
Un anno dopo la sua esecuzione Moshe Braslavski, amico e compagno d’armi di Hannah, aveva riportato a Sdot Yam una valigia piena di lettere e poesie oltre alla macchina da scrivere e alla macchina fotografica che la giovane aveva nascosto sotto il suo letto durante la prigionia in Ungheria. Kathrine e Giora Szenes, madre e fratello di Hannah, hanno dedicato anni ed energie per ricostruire minuziosamente e far conoscere ogni dettaglio della ricchissima produzione, del pensiero e dell’azione di Hannah.
(Bat Mitzvà certificate)
(Immigrant certificate)
“Benedetto il fiammifero che si consuma per accendere il fuoco. Benedetto il fuoco che arde nel cavo segreto del cuore. Benedetto il cuore che sa frenare gli impulsi per salvare l’onore” aveva scritto Hannah alla madre poche ore prima di morire; nella poesia “Verso Cesarea”, nota come “Eli Eli”, colonna sonora di Schindler’s List, scriveva: “Mio Dio, mio Dio, fa che non abbiano mai fine il mare la sabbia, il sussurro dell’acqua, il lampo nel cielo, la preghiera dell’uomo”, versi di grande intensità che meritano di essere ricordati e tramandati.
Photo by: National Library