
Israele ha avviato le operazioni di terra a Gaza City, confermando l’inizio della nuova fase del conflitto. Il portavoce arabo dell’IDF, il colonnello Avichay Adraee, ha annunciato che l’operazione, denominata “Gideon’s Chariots II”, segue settimane di bombardamenti preparatori. Secondo fonti dell’IDF citate dal Jerusalem Post, le prime conferme ufficiose erano arrivate già nella tarda serata di lunedì.
Le divisioni 162ª e 98ª sono penetrate nel cuore della città intorno alle 22 di lunedì, prendendo il controllo di ampie porzioni dell’area urbana. A breve anche la 36ª Divisione dovrebbe unirsi alla manovra, mentre la 99ª Divisione combatte a nord e la 143ª continua le operazioni nel sud della Striscia per proteggere il confine israeliano. L’IDF ha ordinato l’evacuazione immediata di tutti i civili rimasti, definendo Gaza City “una pericolosa zona di combattimento” e invitando i residenti a dirigersi verso sud, oltre Wadi Gaza, lungo Al-Rashid Street “per garantire la sicurezza propria e delle famiglie”. Nella notte tra lunedì e martedì, l’Aeronautica israeliana ha colpito dozzine di obiettivi nei quartieri di Sheikh Radwan, Tel al-Hawa, Shati e Daraj, provocando – secondo fonti palestinesi – decine di morti e feriti. Testimoni riferiscono di carri armati nel centro città e di forti esplosioni udite fino a Tel Aviv.
Secondo dati militari, circa 350.000 palestinesi avevano già lasciato Gaza City prima dell’invasione, e altri 250.000 lo hanno fatto negli ultimi giorni. L’IDF stima che la maggior parte dei 500-600 mila civili rimanenti abbandonerà ora l’area. Sono state allestite nuove aree umanitarie a Khan Yunis con 20.000 tende familiari, mentre circa 300 camion di aiuti alimentari entrano quotidianamente nella Striscia.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato l’operazione e ha ringraziato il presidente statunitense Donald Trump per il “sostegno incrollabile”. Su Truth Social, Trump ha avvertito Hamas di “non usare gli ostaggi come scudi umani”, definendo tale eventualità “un’atrocità umana”.
L’IDF sostiene che Hamas abbia perso circa 22.000 dei suoi 24.000 combattenti d’élite dall’inizio della guerra, ma ritiene che il gruppo possa ancora mobilitare decine di migliaia di miliziani meno addestrati. Le forze israeliane prevedono un’operazione che potrebbe durare “alcuni mesi”, pur sottolineando che la durata effettiva resta imprevedibile.