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    ISRAELE

    Il volto della fame: le immagini di Eviatar e la verità che Hamas non può nascondere

    Un nuovo video pubblicato da Hamas mostra Eviatar David, uno degli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre, in condizioni fisiche drammatiche. Le immagini, che hanno suscitato forti reazioni in Israele, mostrano il giovane visibilmente denutrito, in uno stato di estrema deperibilità. Un’immagine che ci riporta indietro nel tempo, riportando alla mente la crudeltà dei nazisti.
    Ma c’è un dettaglio, apparentemente secondario, che ha attirato l’attenzione di molti osservatori: la mano del terrorista.

    Nel filmato si vede un “uomo” – di Hamas – porgere una lattina di lenticchie a Eviatar. La sua mano appare piena, in salute. Un contrasto visivo potente: da un lato, l’ostaggio ridotto a pelle e ossa; dall’altro, il corpo in carne di chi lo tiene prigioniero.
    Questa immagine è la smentita più chiara della narrativa secondo cui a Gaza non ci sarebbe cibo per nessuno.

    A sottolineare la gravità del video è stato anche Yair Lapid, leader dell’opposizione israeliana, che ha scritto sui social: “Questo è cosa significa essere affamato. Il mondo intero dovrebbe condannare Hamas per aver deliberatamente affamato gli ostaggi che tiene dal 7 ottobre.”
    Anche Benny Gantz ha commentato il filmato, invitando i leader del mondo a “guardare la realtà per ciò che è, invece di premiare il terrore riconoscendo uno Stato palestinese illusorio.”

    Ma al di là delle dichiarazioni ufficiali e degli sviluppi politici, resta un interrogativo che pesa come un macigno: come reagirà la comunità internazionale a queste immagini?

    Finora, gran parte dell’attenzione mediatica globale si è concentrata sulla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, presentata in termini univoci e con accuse rivolte quasi esclusivamente a Israele – quando in realtà proprio Israele è il primo Paese a rispettare il diritto internazionale.
    Nonostante i continui attacchi, continua ogni giorno a far entrare tonnellate di cibo, acqua e medicine nella Striscia, ed evacua bambini e malati per curarli in ospedali in Occidente.

    Emblematico il caso del piccolo Muhammad, la cui foto lo mostrava in condizioni di estrema magrezza è stata pubblicata da molti media per denunciare una presunta carestia. Solo in seguito si è scoperto che lo stesso bambino era stato evacuato da Israele in Italia per ricevere cure per una malattia genetica rara.

    In questo contesto, il video di Eviatar rappresenta una verità che cambia tutto.
    Mostra che la fame – quella vera – non è una conseguenza inevitabile del conflitto, ma una scelta deliberata di Hamas, che esercita il potere assoluto sulle vite degli ostaggi e dei suoi stessi cittadini.

    Il Ministero degli Esteri israeliano ha rilanciato l’immagine di Eviatar accanto a quella di due membri di Hamas sorridenti davanti a un vassoio di frutta, commentando: “Questa è la vera fame a Gaza, racchiusa in un’unica immagine.”

    La domanda, ora, è se anche le principali testate internazionali avranno il coraggio di mostrare quella stessa immagine di Eviatar: denutrito, quasi scheletrico.
    Se sarà proprio il volto di Eviatar a occupare le prime pagine.
    O se, ancora una volta, sarà la narrazione più comoda a prevalere sulla verità.

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