
A volte la realtà supera la finzione. È il caso dell’incontro avvenuto tra alcuni membri del cast di Fauda e due ex ostaggi israeliane, Karina Ariev e Naama Levy, entrambe ventenni, liberate dopo 477 giorni di prigionia nella Striscia di Gaza. Le due giovani erano state rapite da Hamas il 7 ottobre 2023.
Lior Raz (Doron), Yaakov Zada Daniel (Eli) e Rona-Lee Shimon (Nurit), protagonisti della celebre serie israeliana, hanno incontrato con le due ragazze, le cui storie, segnate da dolore, resilienza e coraggio, superano per intensità anche gli episodi più drammatici della fiction.
A rendere pubblico l’incontro è stato Avi Issacharoff, co-creatore di Fauda, esperto del mondo arabo ed ex analista per il Medio Oriente. Abituato da sempre a muoversi tra narrazione e realtà, Issacharoff ha dichiarato che nessuna sceneggiatura avrebbe potuto contenere la potenza emotiva di quel momento.
Un passaggio particolarmente significativo è avvenuto quando Karina e Naama, che parlano correntemente l’arabo, hanno chiesto di conversare con lui nella lingua dei loro carcerieri. “Non vogliono dimenticare l’arabo”, ha raccontato Issacharoff. “Così ho potuto ascoltare, in arabo, nuovi dettagli della loro prigionia”. Un gesto che racconta forza, determinazione e una volontà incrollabile di non farsi spezzare.
Karina e Naama, come gli altri ostaggi ancora trattenuti a Gaza, sono oggi simboli di resistenza, eroismo e speranza. Il loro incontro con il cast di Fauda non è stato solo un momento di solidarietà, ma un richiamo potente alla coscienza collettiva israeliana ed ebraica: nessuno deve essere dimenticato. “Ogni israeliano e ogni ebreo, ovunque si trovi, ha il dovere di fare tutto il possibile per riportare tutti a casa – in questa festività e nei giorni che verranno”, ha concluso Issacharoff.