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    ISRAELE

    Gerusalemme, scoperta una rara moneta risalente all’ultimo anno della rivolta ebraica contro i Romani

    “Per la redenzione di Sion”: sono queste le parole incise su una rara moneta di bronzo, coniata nel quarto anno della rivolta ebraica (69-70 e.v.), e scoperta di recente nel Parco Archeologico di Gerusalemme, vicino al Monte del Tempio. Il prezioso reperto è stato trovato durante gli scavi condotti dall’Autorità Israeliana per le Antichità – IAA, in collaborazione della Società per la ricostruzione e lo sviluppo del quartiere ebraico della Città Vecchia.
    La moneta offre uno sguardo sugli ultimi, drammatici mesi che hanno preceduto la distruzione del Secondo Tempio nell’anno 70, quando i ribelli sentivano già che la loro sconfitta era imminente.
    Sul dritto è raffigurato un calice con l’incisione delle parole in ebraico antico “Per la redenzione di Sion”. Il rovescio presenta un ‘lulav’ e due ‘etrogim’ (foglie di palma e cedri usati durante la festa di Sukkot), accompagnati dalla scritta “anno quattro”, in riferimento all’ultimo anno della ribellione degli ebrei contro i romani.
    “Ciò che rende uniche le monete coniate in quell’ultimo anno è il cambiamento di linguaggio”, ha detto al Times of Israel Yanniv David Levy, ricercatore e curatore del Dipartimento numismatico dell’IAA – La scritta [sulle monete precedenti a queste, ndr] recitava ‘Per la libertà di Sion’. – ha spiegato – Questo cambiamento suggerisce che l’atmosfera a Gerusalemme non era più la stessa. Sebbene i Romani non avessero ancora conquistato la città, è probabile che la gente sentisse che la fine era imminente”. Secondo Levy, i ribelli, dopo essersi resi conto che la libertà non era più vicina, rivolsero le loro speranze all’intervento divino.
    La scritta non è l’unico cambiamento rilevante riscontrato sulle monete coniate durante il quarto anno della rivolta. “Le monete di bronzo coniate all’epoca erano notevolmente più grandi di quelle degli anni precedenti. – ha detto Levy al Times of Israel – Non c’è una spiegazione definitiva per questo. Tuttavia, potrebbe essere stato un modo per Shimon Bar Giora, che guidò la rivolta nella sua fase finale, di affermare la sua leadership”.

    Levy ha anche sottolineato che, a quei tempi, l’importanza del conio delle monete andava ben oltre la sua funzione economica. “Non dobbiamo pensare alle monete solo come denaro, ma anche come una forma di comunicazione, come un giornale o un feed dei social”, ha affermato l’esperto. “Per sostenere una ribellione, il primo passo è trasmettere il proprio messaggio, sia al proprio popolo che al nemico. Queste monete dichiaravano la causa della rivolta e proiettavano un’immagine di forza”.
    Coniare una propria moneta aveva anche implicazioni pratiche. “Producendo monete, i ribelli potevano gestire un’economia indipendente dalla valuta romana nelle aree da loro controllate”, ha precisato Levy.
    La moneta, con ogni probabilità, è stata coniata sul Monte del Tempio o nelle sue immediate vicinanze. “Solo circa 400 di queste monete sono state trovate in Israele, un numero piuttosto esiguo per le monete di bronzo”, ha detto Levy. “La maggior parte di queste è stata trovata a Gerusalemme, ma alcune sono state rinvenute anche a Masada, a testimonianza di un’altra parte della storia, quella di coloro che fuggirono dalla città dopo la sua distruzione”.
    Levy ha scoperto la moneta mentre ispezionava il sito degli scavi con un metal detector. “L’ho trovata circa due settimane fa. – ha raccontato – Era coperta di terra e solo dopo averla pulita in laboratorio siamo riusciti a identificare di cosa si trattasse veramente. – e ha aggiunto – Scoprire una moneta come questa, proprio accanto al Monte del Tempio, e così vicino a Tisha B’Av, il giorno in cui piangiamo la distruzione del Tempio, è stato incredibilmente emozionante”

     

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