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    Dopo 75 anni IDF identifica i resti di un soldato ucciso nella Guerra d’Indipendenza

    Le forze di
    difesa israeliane hanno annunciato domenica di aver identificato i resti di un
    soldato ucciso durante la Guerra d’Indipendenza, 75 anni dopo la sua morte.

    Dov
    (Berale) Broder, un autista di veicoli blindati, era tra le truppe del 33esimo
    Battaglione di una Brigata dell’IDF che si apprestava a catturare il villaggio
    palestinese di Kafr Saba (dove si trova la moderna città israeliana di Kfar
    Saba) il 13 maggio 1948, un giorno prima che Israele dichiarasse
    l’indipendenza.

    Durante la
    battaglia, nota in ebraico come “Operazione Stato” un gran numero di militanti
    palestinesi locali e membri dell’Esercito di liberazione araba furono schierati
    in un’area vicino a un gruppo molto più piccolo di forze israeliane, portando
    quindi i comandanti dell’IDF a ordinare una ritirata immediata.

    Al
    battaglione di Broder fu ordinato di uscire per informare il gruppo più piccolo
    di soldati della ritirata. Durante la missione, il veicolo blindato di Broder
    fu colpito dai bombardamenti, uccidendolo, anche se il suo corpo non fu mai
    trovato.

    Da quel
    momento venne riconosciuto come un soldato caduto, i cui resti non vennero mai
    ritrovati. In tutto, 29 soldati sono stati uccisi in quei combattimenti e il
    villaggio venne poi catturato dalle forze israeliane.

    Secondo
    l’IDF, dopo le battaglie del maggio 1948, un milite ignoto fu sepolto nel
    cimitero di Segula a Petah Tikva. Dal 2006, i militari hanno lavorato per
    identificare il corpo, rivelato domenica come quello Broder.

    L’indagine
    ha incluso l’apertura della tomba per effettuare test genetici e una
    caratterizzazione antropologica dei resti, varie ricerche ingegneristiche e
    balistiche basate sugli eventi della battaglia del 1948 e sui loro effetti sul
    corpo, l’esame di documenti dagli archivi statali e dell’IDF e l’interrogatorio
    di testimoni.

    I militari
    hanno confermato che i risultati antropologici hanno portato subito
    all’identificazione del corpo di Broder.

    Un’indagine
    su vari documenti e testimoni oculari ha invece rivelato che un anonimo
    soldato, venne ucciso e portato al Beilinson Hospital di Petah Tikva nel maggio
    1948.

    Si diceva
    che il soldato indossasse un anello d’oro, corrispondente alla descrizione data
    dalla moglie di Broder. Secondo l’indagine dell’IDF, era l’unico soldato
    scomparso dalla battaglia ad aver indossato una fede al dito.

    L’IDF ha
    anche escluso la possibilità che il corpo al cimitero di Segula sia un altro
    soldato i cui resti sono ancora dispersi.

    “Dai
    risultati emersi nell’indagine nel corso degli anni, è possibile creare una
    sequenza quasi completa dall’arruolamento del defunto Dov come pilota
    corazzato, il corso della battaglia e i danni all’auto blindata, l’evacuazione
    all’ospedale Beilinson e la sepoltura a Segula”, ha detto l’IDF in una
    nota.

    I membri
    della famiglia di Broder, tra cui la sua vedova di 95 anni, Batya Broder, sono
    stati aggiornati sabato sera sui risultati del capo della direzione del
    personale dell’IDF, il maggior generale Yaniv Asor.

    L’IDF ha
    condiviso che nelle prossime settimane si terrà una cerimonia per porre la
    lapide sulla tomba del soldato ucciso, in cui il nome Dov Broder sostituirà
    finalmente l’iscrizione “milite ignoto”.

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