E’ decollato questa notte da New York il volo El Al
787 Dreamliner con attrezzature per soldati e civili israeliani. I sedili dei
passeggeri sono stati coperti dalle foto degli ostaggi e dei dispersi
dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre.
“Continuiamo a contribuire allo sforzo nazionale. –
spiega la pagina ufficiale di El Al su Instagram con l’hashtag
#bringthemhomenow – Per sensibilizzare sul ritorno dei dispersi e dei rapiti,
abbiamo messo le loro foto su ogni poltrona, come simbolo di speranza per il
loro ritorno in Israele”.
Su ogni poltrona si può vedere la foto di un
ostaggio o disperso con il nome, cognome ed età, e sotto la scritta
“bringhim/her home now!” (riportalo/la casa ora!).
Il volo cargo ha trasportato un carico di migliaia
di dollari di kit medici, lacci emostatici e attrezzature mediche destinate
agli ospedali, oltre che indumenti termici ed attrezzature destinate ai soldati
dell’IDF e ai civili. Il volo è stato donato dalla Pillars Organization e dal
Phoenix Group, in collaborazione con El Al.
Dall’inizio del conflitto El Al ha trasportato oltre
3500 tonnellate di attrezzature essenziali, per civili e soldati, provenienti
da tutto il mondo. Già la scorsa settimana è atterrato in Israele un volo cargo
con più di 30 tonnellate di carico proveniente sempre da New York e donato
dalle organizzazioni Amudium e Israel Friends UD.
Dal 7 ottobre El Al ha trasportato oltre 200.000
passeggeri, di cui 100.000 di ritorno nel Paese.
Inoltre, in via eccezionale la compagnia aerea
israeliana ha organizzato anche voli di sabato. Dal 1982 la compagnia di
bandiera israeliana non ha lavorato di Shabbat, evitando anche i voli che
atterravano il sabato o il venerdì sera. Secondo la compagnia aerea, sono stati
i rabbini in Israele a concedere il permesso halachico per lavorare di sabato.
Il 12 ottobre El Al aveva annunciato: “Non voliamo di sabato dal 1982 e ci
siamo impegnati a preservare questa scelta per decenni. Questi voli hanno
ricevuto tutte le certificazioni halachiche necessarie e sono stati definiti ‘salvavita’”.