Record di vaccinazioni in Israele. Proprio ieri il Ministro della Salute ha annunciato che più della metà della popolazione ha ricevuto tra la prima e la seconda dose di vaccino. Nelle ultime ore inoltre il numero dei contagi è notevolmente diminuito, aprendo la strada verso una, seppur lenta, ripresa.
La preoccupazione del Ministero si rivolge a coloro che rifiutano di vaccinarsi; proprio in questi giorni il Governo sta vagliando una serie di possibilità per proteggere la popolazione da un nuovo aumento dei contagi.
È il Times of Israel a riportare la notizia, secondo cui si sta pensando alla messa in atto di una serie di misure drastiche, per i cittadini che rifiutano il vaccino, come il divieto di accesso negli uffici, nelle palestre negli hotel, alle manifestazioni pubbliche e sportive.
Una decisione difficilmente attuabile, in quanto legalmente non è possibile imporre tali restrizioni ai non vaccinati.
Tuttavia per proteggere i propri cittadini ed impedire un ulteriore aumento dei contagi, il Governo deve correre ai ripari: tra le soluzioni pensate l’obbligo di sottoporsi continuamente a test rapidi e tamponi, ogni 72 ore per poter continuare ad accedere alla vita pubblica e culturale del Paese, ovviamente con esito negativo del test.
La decisione di non vaccinarsi manda su tutte le furie i sindaci dei singoli comuni, che minacciano una serie di misure restrittive verso coloro che rifiutano di sottoporsi al vaccino, tra cui l’obbligo di andare a lavoro con la tuta protettiva, come proposto dal sindaco di Ra’anana o a Gerusalemme il divieto di accesso nelle scuole e nei luoghi di culto.
Per esortare la popolazione a partecipare al programma di vaccinazione di massa, il Ministro della Salute Edelstein ha affermato che presto saranno introdotti i cosiddetti “passaporti verdi”, documenti che consentiranno alle persone vaccinate di partecipare a determinati luoghi ed eventi pubblici e potenzialmente viaggiare all’estero senza quarantena: “Consiglio vivamente a chiunque voglia godersi gli hotel, le palestre e alcuni eventi culturali di andare a farsi vaccinare” ha detto.
Il vaccino funziona, sebbene negli ultimi tre giorni, solo circa 65.000 israeliani al giorno sono stati vaccinati con le prime dosi; ma il lato positivo è che ora le vaccinazioni sono disponibili per tutti gli israeliani dai 16 anni in su.
Gli ultimi dati infatti mostrano l’efficacia del farmaco e la diminuzione della possibilità di contagio dopo il secondo richiamo, aprendo così la strada verso il contenimento della pandemia.