
È diventata virale in tutto il mondo l’immagine di Osama al-Raqab, il bambino palestinese di 5 anni mostrato denutrito e sofferente, usato per denunciare una presunta politica israeliana di “fame deliberata” a Gaza. Ma la realtà è un’altra: Osama soffre di fibrosi cistica. Secondo il Ministero della Difesa israeliano si è trattato di una “strumentalizzazione inaccettabile”. Infatti il bambino è stato evacuato da Gaza lo scorso 12 giugno con l’assistenza delle autorità israeliane e oggi si trova in cura in Italia, grazie a un’operazione umanitaria.
“Le immagini strazianti toccano il cuore, ma quando vengono distorte per alimentare l’odio contro Israele, diventano strumenti di disinformazione,” ha dichiarato il portavoce del COGAT, l’ente israeliano per il coordinamento nei territori, che ha diffuso anche una foto di Osama sorridente, in ospedale, con indosso un camice. Nonostante Osama si trovi da oltre un mese in Italia e sia in condizioni stabili, il giorno successivo alla pubblicazione della sua immagine è stata rilanciata la storia secondo cui il bambino si trovasse ancora all’ospedale Nasser di Khan Younis, “sofferente e in attesa di cure”.
A condannare duramente la vicenda è stato anche l’Ambasciatore d’Israele in Italia, Jonathan Peled, che ha parlato apertamente di strumentalizzazione propagandistica e ha chiesto un intervento immediato da parte della stampa italiana. “Sdegno per l’uso mistificatorio dell’immagine di un bambino affetto da fibrosi cistica per legittimare la tesi per cui Israele stia affamando deliberatamente Gaza. – ha scritto l’ambasciatore su X – Chiediamo rettifica immediata e pubblicazione delle informazioni corrette. La manipolazione di immagini di bambini per fini propagandistici è inaccettabile. Tale pratica viola i principi fondamentali dell’informazione e danneggia il diritto del pubblico a essere informato in modo accurato e imparziale”. E continua: “Israele profonde ogni sforzo per fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, oppressa dai terroristi di Hamas”.
Il caso di Osama tuttavia non è isolato. Negli ultimi mesi infatti, diverse immagini di bambini palestinesi sono circolate sui media internazionali, spesso senza il necessario contesto clinico o medico. Uno dei casi più noti è quello del piccolo Muhammad al-Matouq, presentato come vittima della fame, ma in realtà affetto da paralisi cerebrale e gravi patologie neurologiche, come documentato da un’inchiesta indipendente.
Israele, nel frattempo, ha intensificato i propri sforzi umanitari. L’IDF ha annunciato “pause tattiche” nei combattimenti in alcune aree di Gaza per consentire il passaggio sicuro degli aiuti. Ogni giorno vengono attivati corridoi umanitari concordati con le Nazioni Unite. Secondo i dati ufficiali, dallo scoppio della guerra sono entrati nella Striscia oltre 94.000 camion di aiuti, tra cibo, acqua e medicinali. Il presidente della Camera USA, Mike Johnson, ha denunciato che Hamas ha rubato cibo per un valore superiore a 500 milioni di dollari solo nel 2024, sottraendolo alla popolazione civile e lucrando sulla crisi. “Il sistema attuale degli aiuti non funziona. Israele, insieme agli Stati Uniti e all’ONU, sta cercando nuovi canali per garantire che gli aiuti raggiungano davvero chi ne ha bisogno,” ha detto Johnson.