Frequenti ondate di calore, diminuzione delle piogge e aumento delle temperature. Questo è lo scenario previsto dal Servizio Meteorologico Israeliano (IMS) che ha pubblicato di recente un rapporto con allarmanti previsioni climatiche in Israele fino alla fine del secolo.
La ricerca si basa su studi approfonditi che hanno preso in esame per la prima volta la frequenza di eventi meteorologici estremi, che hanno colpito lo Stato ebraico. Gli studiosi concordano che la temperatura media aumenterà di 0,5-0,6 °C ogni decennio ed entro il 2100 sarà di circa 3,5 °C più alta della media degli ultimi 20 anni. Ciò potrebbe rendere insopportabile vivere in vaste aree del Paese, al punto da mettere a repentaglio la vita stessa.
Ad esempio, gli eventi di calore estremo di 45 °C e oltre nella pianura costiera sono stati finora registrati solo una volta ogni 100 anni. Nei prossimi decenni si verificheranno una volta ogni 20 anni e, entro il 2100, una volta ogni tre anni in media. Nelle regioni più calde, come le valli settentrionali e il Negev, la frequenza dei giorni in cui si registrerà una temperatura di 45 °C aumenterà da una volta ogni 25 anni a una volta ogni anno e mezzo.
Il rapporto ha anche indicato che temperature di 50°C e oltre, che non sono quasi mai state registrate nella regione, diventeranno possibili e si verificheranno ogni 15-25 anni intorno al 2100. Le regioni del Mar Morto e del deserto di Arava potrebbero soffrire di un calore così estremo ogni due anni.
L’IMS ha inoltre affermato che lo stress termico aumenterà di due gradi in tutte le regioni del Paese: uscire dagli spazi con aria condizionata sarà quindi difficile o impossibile. La frequenza, l’intensità e la durata delle ondate di calore, una sequenza di giorni e notti molto caldi, aumenteranno in modo significativo. Si prevedono sette ondate di calore all’anno entro il 2100, ciascuna della durata media di 18 giorni e con temperature massime di 45 °C.
La quantità di pioggia diminuirà drasticamente, in media del 20%-25% rispetto agli anni recenti, entro la fine del secolo. Una diminuzione così grave porterà a un aumento della frequenza delle ondate di siccità, a una carenza di acqua per l’irrigazione e a mancanza di cibo.
Alla diminuzione delle precipitazioni annuali corrisponderà un aumento della loro intensità, continuando la tendenza osservata negli ultimi decenni. Negli ultimi 30 anni, in Israele c’è stato un aumento fino al 40% di forti rovesci di pioggia in brevi periodi di 30-60 minuti.
“I risultati indicano un elevato tasso di riscaldamento in Israele che potrebbe raggiungere i 5°C entro la fine del secolo, rispetto alla situazione degli ultimi decenni. – spiega il direttore dell’IMS, il dott. Amir Givati – Il rapporto indica anche un’intensa crescita della probabilità di eventi meteorologici estremi: l’intensità e la durata delle ondate di calore, le temperature estreme durante il giorno e la notte e, d’altro canto, un aumento di forti piogge e inondazioni. Queste tendenze richiedono la necessità che Israele si prepari ai cambiamenti climatici già in atto”.