Che sia uno sceicco l’avventore, oppure uno studente, che sia la Città Vecchia la meta del viaggio, oppure le spiagge di Tel Aviv, Israele con gli Accordi di Abramo si prepara ad una nuova e lunga stagione turistica. Lo racconta Ynetnews.com, il sito del maggior quotidiano israeliano Yediot Ahronoth. “Gli accordi di Abramo non hanno portato solo un nuovo assetto geopolitico, fatto di relazioni diplomatiche ed economiche tra Israele e quattro paesi musulmani e arabi – Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco e Sudan – ma porteranno anche un significativo flusso di turismo musulmano nello Stato Ebraico”. Stando a quanto riferisce Ynetnews.com, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, solo a dicembre sono stati circa 67.000 i turisti israeliani che hanno visitato gli Emirati Arabi Uniti. Forte di una capillare campagna vaccinale, Israele è pronta dunque a riaprire i voli e si prepara ad accogliere un importante numero di turisti musulmani ed arabi.
Il ministero del turismo israeliano si è attivato subito per studiare quali possono essere i siti di interesse dei “nuovi” turisti, ma anche sviluppare contenuti adatti e realizzare guide in lingua araba. Ksenia Kobiakov, direttrice per lo sviluppo dei nuovi mercati presso il Ministero del Turismo israeliano, ha spiegato che l’incremento sarà esponenziale grazie anche all’operazione che si sta facendo nel dare una nuova immagine dello Stato d’Israele. Tra i siti turistici allo studio ci sono la Moschea Bianca, la Grotta dei Patriarchi a Hebron, a Gerusalemme la Città Vecchia e la Moschea di al-Aqsa. Tra le mete e le attrattive non mancano, ovviamente, Tel Aviv come capitale del divertimento e dell’innovazione, ed il Mar Morto con i suoi splendidi paesaggi. Un lavoro in costante fermento che vede i tour operator personalizzare e riadattare i programmi di viaggio ai gusti dei nuovi turisti. L’obiettivo comune è quello di lavorare alla condivisione culturale, e alla conoscenza reciproca dei popoli.