Ogni anno il 40% delle api muore a causa dell’inquinamento atmosferico, dei cambiamenti climatici e dei pesticidi. La startup israeliana Beewise, proprio per promuovere l’apicoltura e proteggere questi impollinatori essenziali per la salvaguardia della biodiversità del pianeta, ha lanciato il progetto Beehome, un alveare high tech molto efficiente.
“Beehome riduce la mortalità delle api dell’80% con un aumento della resa di almeno il 50%, eliminando allo stesso tempo circa il 90% del lavoro manuale rispetto agli alveari tradizionali “ha detto il Ceo di Beewise Saar Safra.
“Ci sono 2 milioni di api qui” racconta all’AFP Shlomki Frankin, entrando in un alveare robotico del Kibbutz Bet Haemek, a nord d’Israele. Ogni casetta può ospitare 24 colonie, è dotata di sensori e un sistema d’intelligenza artificiale: “I sensori consentono di sapere cosa sta succedendo all’interno. – ha affermato Netaly Harari, direttore di Beewise – Grazie all’intelligenza artificiale, il nostro software sa di cosa hanno bisogno le api”, monitorandole 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Se si verifica un problema, l’apicoltore viene avvisato in tempo reale attraverso un’applicazione, consentendo l’intervento da remoto tramite computer o di persona, se necessario.
Il sistema funziona interamente grazie all’energia solare e il robot interno gestisce in autonomia varie operazioni: la prevenzione della sciamatura, i trattamenti antivarroa, come anche il controllo della temperatura e dell’umidità interna, cosa che non è possibile con le arnie tradizionali.
L’utilizzo della tecnologia intelligente riesce, inoltre, a raddoppiare la capacità d’impollinazione e la produzione del miele, che può essere raccolto, utilizzando una centrifuga integrata nell’alveare. Entro la fine di maggio, l’azienda mira a “produrre il primo miele al mondo fatto con l’intelligenza artificiale”.