Un team di ricercatori israeliani è riuscito a creare un modello di cuore umano miniaturizzato, utilizzando cellule staminali. Questa nuova tecnologia ha il potenziale per rivoluzionare la ricerca medica sulle malattie cardiovascolari e offrire una valida alternativa alla sperimentazione sugli animali.
Come riporta il Jerusalem Post, il gruppo di ricerca è guidato dal Prof. Yaakov Nahmias direttore del Grass Center for Bioengineering dell’Università Ebraica di Gerusalemme, membro della Royal Society of Medicine e dell’AIMBE. Lo studio, condotto in collaborazione con Tissue Dynamics Ltd e il Technion-Israel Institut of Technology di Haifa, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Biomedical Engineering.
Grande all’incirca come mezzo chicco di riso, la minuscola replica di cuore è un ‘organoide’ vascolarizzato a ritmo autonomo con multicamera. È stato realizzato utilizzando cellule staminali umane pluripotenti indotte, progettate per imitare meticolosamente la struttura e le funzioni del cuore umano, con camere multiple, gruppi di pacemaker, una membrana epicardica e un rivestimento endocardico.
L’organoide ha la capacità di fornire misurazioni in tempo reale del consumo di ossigeno, del potenziale del campo extracellulare e della contrazione cardiaca. Ciò ha consentito di ottenere informazioni, prima irraggiungibili con i metodi convenzionali, sulle funzioni e sulle malattie cardiovascolari, che attualmente rimangono, insieme ai tumori, la principale causa di mortalità a livello globale. In particolare, il modello è riuscito a identificare una nuova forma di aritmia cardiaca.
La ricerca ha implicazioni di vasta portata, come nell’industria farmaceutica, poiché consente agli scienziati di ottenere preziose conoscenze sugli effetti precisi dei composti farmaceutici sul cuore umano, senza i test sugli animali. Inoltre, in collaborazione con Tissue Dynamics, i ricercatori sono stati in grado di produrre un sistema robotico capace di vagliare 20mila minuscoli cuori umani in parallelo per future applicazioni nella scoperta di farmaci sicuri ed efficaci.
“Questo modello di cuore umano miniaturizzato ha il potenziale per rimodellare le pratiche di sperimentazione dei farmaci, – ha affermato il gruppo di ricerca nel comunicato – far progredire la nostra comprensione delle malattie cardiovascolari e, in ultima analisi, contribuire a un futuro più sano e più sostenibile”.