Il
calendario ebraico è ricco di festività, che si muovono a loro volta, con le
stagioni e l’agricoltura. Tu Bishvat: il Capodanno degli alberi, è tra queste.
Un momento in cui nell’ebraismo, di nuovo, le festività abbracciano la natura,
celebrandola in tutte le sue forme. La festa cade il 15 del mese ebraico di
Shèvat, da cui appunto l’evento prende il nome (Tu ovvero 15; Bshvat ovvero di
Shèvat).
Il
motivo fondamentale per la quale si festeggia il Capodanno degli alberi risiede
nel fatto che molti precetti nell’ebraismo sono strettamente legati
all’agricoltura, e più in particolare agli alberi. Alla luce di tutto ciò,
sembra dunque essere necessario festeggiare l’apertura e la chiusura dell’”anno
degli alberi” così da poterne anche stabilire le regole halachiche.
Durante
Tu Bishvàt si usa fare un seder (ordine) in cui si mangiano le specie con le
quali è stata benedetta la terra d’Israele. Inoltre, durante il seder, si
bevono quattro bicchieri di vino che simboleggiano le quattro stagioni
dell’anno. Ognuno di questi bicchieri porta con sé un significato: il bianco
rappresenta la natura che dorme dunque l’inverno, il rosso il risveglio della
natura dunque l’estate. Mentre il miscuglio dei due colori assieme, rappresenta
la primavera e l’autunno e dunque le stagioni che si trasformano.
Spesso
ci si chiede come mai “il capodanno degli alberi” cada proprio in pieno
inverno, in un periodo in cui spesso piove molto e le temperature raggiungono
anche lo zero. Dunque, sembrerebbe che parte della stagione delle piogge in
Israele finisca intorno al 15 di Shevàt, questa data venne considerata perfetta
per celebrare “Rosh a Shanà Lailanot” (Capodanno degli alberi). Uno dei grandi
maestri dell’ebraismo, ovvero Rashì, spiega che nulla è casuale nella scelta di
questa data. Anzi considerando che in questo punto dell’anno il terreno è
impregnato d’acqua, con le piogge del nuovo anno, ciò permetterebbe alla linfa
di iniziare a salire negli alberi, così che la frutta e i fiori possano
finalmente essere pronti a sbocciare. Una festa che segna dunque un nuovo
inizio, l’avvicinarsi ad una speranzosa primavera.
Il
Seder di Tu Bishvat è entrato ormai a far parte delle tradizioni delle case
ebraiche di tutto il mondo. Un momento simbolico, attraverso cui, gli ebrei
della diaspora e non solo, affermano il loro legame con la terra d’Israele,
attraverso i suoi frutti simbolici. Infatti, durante la serata di TuBishvat si
mangiano 12 specie di frutti, tuttavia c’è chi ne usa mangiare solo sette, o
chi persino 30.
Di
seguito le specie del Seder e i suoi significati:
Il
Grano: il simbolo della purezza, poiché privo di contenuto.
Le
Olive: Simboleggiano la bellezza, la luce e soprattutto la vitalità. Così come
l’olio non si mescola con gli altri liquidi così Israele ha dimostrato, e dimostra
ogni giorno di non assimilarsi a nulla.
I datteri: simboleggiano armonia
L’uva:
così come l’uva contiene in sé liquido e cibo, così Israele è composto da una
moltitudine di persone che non solo conoscono la Torah, ma la rispettano.
Il
Fico: spesso paragonato alla Torà, le cui radici sono morbide, ma al contempo
sono capaci di infiltrarsi nella roccia più dura.
Il
Melograno: un famoso simbolo del popolo ebraico, rappresentato spesso, è
simbolo di ricchezza, di saggezza.
Il
Cedro: da sempre anch’esso rappresentato simbolicamente per identificare il
cuore dell’uomo e il sinedrio.
La
Mela: la sua dolcezza rappresenta la dolcezza della Torah.
La
Noce: con tutti i suoi strati e il suo duro involucro rappresenta il Santuario
di Gerusalemme, simbolo della presenza divina in mezzo al popolo.
Le
Mandorle: Il mandorlo è proprio tra i primi alberi a fiorire in questo periodo,
dando ufficialmente vita alla primavera. Rappresenta la giustizia di D.
Le
Carrube: simboleggiano la continuità e l’attaccamento alla Terra d’ Israele. La
carruba è infatti è un albero che non ha mai smesso di crescere in Israele.
simboleggiano
il bianco la natura che dorme (inverno) e il rosso il risveglio della natura
(estate). Il colore del vino che da bianco diventa rosso rappresenta la
progressiva liberazione della natura dal rigore invernale.
Anche
i bicchieri di vino hanno un significato particolare nel seder: Il primo
bicchiere è infatti composto dal vino bianco, rappresenta la neve sul Monte
Hermon e la fredda stagione invernale. Il secondo bicchiere è ⅓ rosso e ⅔
bianco, e sta a simboleggiare l’inizio della primavera. Il terzo è un bicchiere
che si crea unendo vino metà bianco e metà rosso, a simboleggiare la primavera
con mezze giornate di pioggia e mezze giornate di sole. Il quarto è totalmente
rosso, e rappresenta l’estate, le giornate torride e afose, ma specialmente la
fine della stagione agricola.