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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tazria: Perché per la malattia della tzara’at non si andava dal medico?

    Di Donato Grosser

    In questa parashà vengono descritti i sintomi del fenomeno chiamato tzara’at. Colui che veniva afflitto da questa affezione cutanea doveva andare a farsi visitare da Aharon il kohen gadol o da uno dei sui figli.              R. ‘Ovadià Sforno (Cesena, 1475-1550, Bologna) che era medico, spiega che queste affezioni cutanee di cui parla la Torà erano diverse dalla lebbra e da altre terribili malattie simili che avevano colpito…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Sheminì: Chi fa una mitzvà riceve due berakhòt

    Di Donato Grosser

    La parashà  descrive quello che avvenne dopo i sette giorni dell’investitura (miluìm) di Aharon e dei suoi figli come kohanim. Nell’ottavo giorno, che era il giorno dell’inaugurazione del Mishkàn, Moshè chiamò Aharon, i suoi figli e gli anziani d’Israele, e disse ad Aharon di prendere un torello come sacrificio di espiazione per i peccati (chattàt) e un montone com olocausto (‘olà) (Vaykrà, 9:1-2).             Ai figli…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le acque della Creazione

    Di Yarona Pinhas

    In occasione della Giornata mondiale dell’acqua pubblichiamo un estratto del libro di Yarona Pinhas “Onda sigillata”, edito da Giuntina.La Torà è maim chayyim, acque di vita«Come l’acqua si estende da una estremità all’altra del mondo, così la Torà è vita per il mondo. Come l’acqua discende dal cielo, così la Torà discende dal cielo. Come l’acqua rinfresca l’anima, così la…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Viaggio nell’Odessa ebraica

    Di Elisabetta Fiorito

    [contact-form][contact-field label="Nome" type="name" required="true" /][contact-field label="Email" type="email" required="true" /][contact-field label="Sito web" type="url" /][contact-field label="Messaggio" type="textarea" /][/contact-form] I cavalli di frisia, i sacchi di sabbia davanti alla famosa scalinata di Odessa progettata da Francesco Boffo e Avram Mel’nikov riportano alla memoria le immagini in bianco e nero del celebre film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, la corazzata Potëmkin. Il regista, di padre…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tzav: Lo stesso senso di missione per trentanove anni

    Di Donato Grosser

    La parashà si apre con queste parole: “L’Eterno parlò a Moshè dicendo: dai questo ordine (tzav) ad Aharon a i suoi figli: questo è l’insegnamento della ‘olà (olocausto)...” (Vaykrà, 6:1). L’olocausto era il sacrificio di un animale la cui carne doveva essere completamente fatta ardere sul mizbèach (altare).            R. Avigdor Burstein, rav del bet ha-kenesset dello Hekhàl Shelomò a Gerusalemme, fa notare che alla fine della parashà è scritto:…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    PURIM 5782. Sorti, segni degli astri e la lotta di Haman contro il tempo!

    Di Rav Adolfo Aharon Locci

    Il primo mese, il mese di Nissan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, cioè a sorte, in presenza di Haman; un giorno dopo l’altro e un mese dopo l’altro, finché uscì il dodicesimo mese, il mese di Adar (Ester 3:7).Questo è l’ordine delle fasi in cui Haman manifesta la sua volontà di annientamento degli ebrei:1.      Haman…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Purim, si torna alla vita

    Di Roberto Colombo

    Furono mandate delle lettere per mezzo di corrieri in tutte le provincie del re perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti gli ebrei, giovani e vecchi, bambini e donne…(Estèr III, 13)Per Hamàn non era sufficiente sterminare – leabèd il popolo ebraico. Prima dello sterminio voleva anche lehashmìd ve-laharòg distruggere e uccidere uomini, donne e bambini. Nel testo della Meghillà, come si evince anche…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    “Un respiro in più” – la bioetica secondo Vasco Rossi

    Di Gianfranco Di Segni

    A volte i poeti e i cantautori esprimono in poche parole quanto altri direbbero in dotte e lunghe disquisizioni. Uno dei problemi principali della bioetica è arrivare a una chiara definizione della fine della vita. Da questa determinazione può dipendere, infatti, la vita di altre persone. La questione è il trapianto di organi: stabilire che il decesso sia avvenuto è un…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaykrà: Chi è più adatto a fare il chazàn?

    Di Donato Grosser

    La prima parashà del libro di Vaykrà introduce l’argomento dei korbanòt, dei sacrifici, siano essi bovini, ovini o caprini o anche offerte farinacee.             R. Shimshon Nachmani (Modena, 1706-1779, Reggio Emilia) nella sua opera Zera’ Shimshòn, cita il Talmud Yerushalmi (Rosh Hashanà, 2:5) dove è scritto che nel libro di Shemuel (3:14) riguardo ai peccati dei figli di Elì, il Kohen Gadol, è scritto: “Il peccato del casato di Elì…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Pekudè: Cosa significa Pekudè?

    Di Donato Grosser

    Pekudè è l’ultima parashà del libro di Shemòt  e in essa Moshè presenta il rapporto sull’uso delle donazioni fatte dai figli d’Israele per la costruzione del Mishkàn e sul montaggio del Mishkàn stesso alla fine dei lavori. La parashà è chiamata Pekudè dalla prima parola: “Elle pekudè ha-Mishkàn”(questi sono i conti del Mishkàn) (Shemòt, 38:21).            R. Pinchas Rozenzweig di Gerusalemme nel suo recente volume Peer Yashàr (1993) sulle parashòtsettimanali, fa notare  che la radice pkd nella Torà e nei libri dei profeti…