Il 17 di Tammuz, quest’anno domenica 17 luglio, è un giorno di lutto per il popolo ebraico e per questo si digiuna, con inizio alle 4.38 (secondo alcuni 4.04) e termine alle 21.15.
Questa data ricorda infatti alcuni eventi tristi per il popolo ebraico.
In particolare, il Talmud (Taanìt 28b) enumera cinque episodi infausti che accaddero, nel corso dei secoli, proprio in questo giorno.
Il primo risale a quando Mosè, dopo esser sceso dal Monte Sinai ed aver visto il peccato del vitello d’oro, ruppe le Tavole della Legge.
Gli altri eventi sono legati al Bet Hamikdash, il Santuario di Gerusalemme, costruito da Re Salomone e distrutto due volte, dai babilonesi e dai romani.
In questo giorno, infatti, le offerte per i sacrifici quotidiani nel primo Tempio di Gerusalemme furono sospese. Inoltre, il 17 di Tammuz, fu aperta la prima breccia nelle mura della città ai tempi del secondo Bet Hamikdash: l’evento segnò l’inizio della distruzione ad opera dei romani. Secondo alcune ricostruzioni, anche l’inizio della distruzione da parte di babilonesi ebbe inizio in questa data. Inoltre, il 17 di Tammuz ricorda anche quando la Torà data alle fiamme da Apustamus il Malvagio durante il periodo del secondo Bet Hamikdash e quando furono posti idoli nel Santuario.
Il 17 di Tammuz inaugura quindi un periodo di lutto di tre settimane, noto come “Ben Ammezzarim”, “periodo delle ristrettezze”, che culmina nel giorno del 9 di Av, Tishabe’av, anniversario della conquista di Gerusalemme, della distruzione del Tempio e dell’inizio della dispersione del popolo ebraico.
In questo periodo non si svolgono matrimoni né altri eventi gioiosi, non ci si taglia i capelli ed altre attività piacevoli vengono sospese o limitate.