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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il silenzio di D-o al centro del nuovo appuntamento del dialogo interreligioso

    Di Ruben Caivano

    Il silenzio di D-o è uno dei temi più difficili e profondi della religione, presente fin dalle origini del pensiero umano. Su questo argomento si sono confrontati, in un incontro organizzato dalla Comunità Ebraica di Roma e dal Vicariato di Roma presso il Centro Ebraico Pitigliani, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e Monsignor Ambrogio Spreafico, moderati da…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayèshev: ”Le mie prigioni”

    Di Donato Grosser

    Mi chiamo Yosef, figlio di Ya’akòv. Sono nato a Charàn nel podere del mio prozio Lavàn. Sono l’undicesimo di dodici fratelli. Quando avevo diciassette anni e accudivo al gregge di famiglia, cercavo di spiegare ai miei fratelli maggiori che mi intendevo di questioni pecorine molto più di loro (Sforno). Mio padre se ne rese conto e mi diede una tunica…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Per un paio di scarpe

    Di Ester Pavoncello

    La vendita di Yosef da parte dei suoi fratelli è una storia emblematica. Triste immaginare il momento in cui dopo averlo gettato in un pozzo, vuoto di acqua, pieno di scorpioni e serpenti, decidono di tirarlo fuori, per venderlo come schiavo. Primo figlio di Rachel, ritenuto un miracolo data la sua sterilità, egli crebbe come un figlio prediletto. Non faceva…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    L’anima vuole servire il Signore

    Di Ester Pavoncello

    È importante capire la grandezza dell’anima e cercare di identificarsi con essa: così riuscirà ad influire secondo la sua vera potenza sull’individuo. L’uomo è composto di anima e corpo. Cosa sia il corpo, ciascuno lo vede, lo percepisce. Cosa sia l’anima, è un grande enigma. I raggi solari, la cui fonte è il sole, sono un esempio: se poniamo un…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayshlàkh: “Non svegliare il can che dorme”

    Di Donato Grosser

    In questa parashà leggiamo che al suo ritorno da Charàn, Ya’akòv venne a sapere che il fratello Esaù, che ventidue anni prima aveva affermato che l’avrebbe ucciso per avergli portato via la benedizione paterna, stava venendo incontro a lui con quattrocento uomini armati. Un vero esercito per quei tempi. Il Nachmanide (Girona, 1194-1270, Acco) nel suo commento a questa parashà…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Rabbia: una sfida spirituale

    Di Ester Pavoncello

    Se non mi arrabbio, le cose non si muovono. Pretendiamo di non arrabbiarci mai? Fa bene trattenersi e tenere tutto dentro? I medici dicono che è dannoso per la salute. È possibile cambiare questa natura? Vediamo cosa insegnano i Maestri, partendo dal presupposto che la missione di ciascuno è migliorarsi. Durante la vita siamo soggetti a sfide difficili, ma possiamo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayetzè: Da Ya’akov impariamo come sopravvivere nell’esilio

    Di Donato Grosser

    Ya’akòv aveva lavorato presso il suocero Lavàn per vent’anni; quattordici anni per Lea e Rachel, le due figlie di Lavàn, e altri sei anni quando Lavàn aveva insistito che restasse con lui. Lavan gli aveva offerto un contratto di lavoro poco favorevole che, grazie a Dio, si rivelò invece molto favorevole per Ya’akòv. Nella Torà è scritto cosa avvenne in…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Toledòt: Yitzchàk, un modello di dedizione ai figli.

    Di Donato Grosser

    Yitzchàk sposò Rivkà all’età di quaranta anni e Rivkà, secondo il Seder ‘Olam (una cronologia degli eventi biblici composta nel secondo secolo dell’era volgare), ne aveva quattordici. La nascita dei due figli non fu facile. Rivkà non riusciva a concepire e solo dopo tante preghiere ebbe i due gemelli Esaù e Ya’akòv, quando Yitzchàk aveva sessanta anni (Bereshìt, 25:26). Solo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Chayè Sarà: I Sepolcri ebraici

    Di Donato Grosser

    Sara era morta. Ora Avraham si trovava nella triste necessità di seppellirla, senza avere un cimitero di famiglia. A tale scopo si rivolse ai maggiorenti dei Hittiti che abitavano a Chevron. Egli chiese loro di intercedere presso Efron in modo che gli vendesse la grotta di Machpellà come sepolcro perpetuo per la famiglia (Bereshìt, 23: 6-9). Il Nachmanide (Girona, 1194-1270,…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayerà: Yitzchàk, figlio di genitori anziani

    Di Donato Grosser

    La nascita di Yitzchàk, figlio di Avraham e Sara, fu un evento straordinario. Avraham aveva cent’anni e Sara, novanta. Anche tenendo conto del fatto che la vita dei patriarchi era molto più lunga della nostra, per una donna avere un figlio all’età di novant’anni è una cosa al di fuori del normale. Infatti Sara stessa, che pure visse cento ventisette…