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    EUROPA

    Valencia, adolescenti costretti a scendere da un volo

    Un grave episodio, definito da molti come presunto atto antisemita, ha scosso l’opinione pubblica internazionale. Una cinquantina di bambini e adolescenti ebrei francesi, tra i 10 e i 15 anni, insieme alla loro direttrice, di soli 21 anni, di un campo estivo, sono stati fatti scendere da un volo della compagnia Vueling in partenza da Valencia e diretto a Parigi, dopo aver cantato canzoni in ebraico a bordo.
    Secondo quanto riportato dal sito Ynetnews e altri media israeliani (tra cui anche il Jerusalem Post), l’equipaggio avrebbe chiesto ai ragazzi di smettere, e poco dopo avrebbe contattato la polizia denunciando azioni di “disturbo” a bordo. Le autorità sono salite sull’aereo, che non era ancora decollato, e hanno ordinato al gruppo di scendere dal velivolo.
    Le immagini sui social e il video pubblicato su X dal ministro israeliano per gli Affari della Diaspora, Amichai Chikli hanno lanciato l’allarme: la giovane direttrice, è stata immobilizzata, ammanettata e portata via con la forza. I bambini, molti dei quali indossavano simboli religiosi come tzitzit e la Stella di David, sono rimasti a terra sotto la custodia di altri accompagnatori.
    Scoppiata l’indignazione per quanto accaduto, la compagnia ha risposto con uno statement: “l’intervento del personale di bordo è stato effettuato esclusivamente in risposta a un comportamento che ha ostacolato le procedure mirate a garantire la sicurezza dei passeggeri sul volo” si legge. Secondo quanto sostiene la compagnia “un gruppo di passeggeri adolescenti ha assunto un comportamento altamente inadeguato e un atteggiamento ostile, mettendo a rischio la sicurezza del volo”. Ciò avrebbe richiesto l’intervento della guardia civile, che ha fatto scendere il gruppo. La situazione sarebbe poi degenerata ulteriormente, al punto che una persona è stata anche arrestata. “Smentiamo categoricamente qualsiasi insinuazione sul fatto che la decisione del nostro equipaggio sia stata presa per motivi legati alla fede religiosa dei passeggeri coinvolti” scrive la compagnia.
    Le testimonianze raccolte nelle ore successive descrivono un’altra realtà. Alcuni ragazzi coinvolti in questa triste vicenda, hanno denunciato di essere stati trattati con forte ostilità dal personale di volo dal momento in cui hanno iniziato a cantare in ebraico.
    Secondo la testimonianza della madre di uno dei ragazzi, riportata da vari media, l’equipaggio avrebbe minacciato il figlio, chiamando Israele uno “stato terrorista” e ordinandogli di smettere di cantare. Quando ha smesso, secondo la testimonianza, la polizia sarebbe salita a bordo pochi minuti dopo, chiedendo al gruppo di scendere. Gli agenti avrebbero poi imposto ai ragazzi di lasciare i cellulari a terra, nel tentativo di impedirne l’uso per documentare la scena, spingendo la responsabile ad intervenire.
    “I bambini sono molto scossi, parliamo di ragazzi tra i 12 e i 15 anni. Sembra di essere tornati al 1939. È un chiaro atto antisemita contro minori che non hanno fatto nulla”, ha denunciato Karine Lamy, madre di uno dei giovani coinvolti. Il ministro Chikli ha definito l’accaduto come “uno dei peggiori episodi di antisemitismo”. Intanto, il caso ha generato un’ondata di indignazione nelle Comunità Ebraiche di tutta Europa.
    Nelle ore successive al fatto è emerso un altro elemento che rende questa vicenda ancor più inquietante: il pilota del volo Vueling da cui sono stati cacciati i ragazzi, era l’istruttore di volo di due terroristi responsabili degli attacchi dell’11 settembre. Il suo nome è Ivan Chirivella, la notizia è stata confermata dalla compagnia.

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