
Non solo il museo di Anna Frank. Ora, ad Amsterdam, grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale, è possibile fare un tour immersivo che guida i visitatori, con una ricostruzione interattiva per smartphone, attraverso un percorso a piedi lungo le strade e i luoghi reali che hanno plasmato la vita di Anna Frank, della sua famiglia e della stessa comunità ebraica olandese durante l’occupazione nazista. “Quando iniziamo il tour, partiamo da qui, davanti alla casa di Anna, la casa della famiglia Frank – spiega Moti Erdeapel, direttore di CityFans, l’azienda di tecnologia turistica che ha ideato il progetto – Veniamo a contatto con la storia attraverso l’animazione, l’intelligenza artificiale, la narrazione e passiamo da un luogo all’altro, muovendoci per la città e ascoltando diversi avvenimenti e personaggi che hanno vissuto e che sono stati cruciali per la storia di Anna”. “Quello che abbiamo notato – dice Erdeapel – è che molte persone, quando vengono ad Amsterdam, vogliono davvero saperne di più su Anna Frank e scoprire la sua storia. La Casa di Anna Frank, il museo, è un luogo molto piccolo e ha una capienza limitata, quindi molte persone restano fuori”.
Per il tour immersivo, invece, sono necessari solo un cellulare e un paio di cuffie. Un codice univoco dà accesso a un percorso a piedi di sette chilometri e a dodici tappe significative, come il quartiere, la scuola e i luoghi nascosti della resistenza, che danno vita alla storia della giovane e della sua famiglia. Una narrazione audio, con immagini suggestive e animazioni realistiche generate dall’intelligenza artificiale, accompagna il visitatore attraverso i ricordi personali di Anna Frank. “Abbiamo cercato di riportare alla luce storie che, forse, la maggior parte delle persone non conosce ma che sono incredibili – ha detto Erdeapel – Storie di persone che hanno davvero rischiato la vita per salvare i bambini e sottrarli di nascosto dalle mani dei nazisti”.
Fra queste dodici tappe c’è l’ex casa di Miep Gies che aiutò la famiglia Frank a nascondersi. Il suo volto è riportato in vita grazie a fotografie d’archivio e animazioni digitali.
Nel quartiere De Pijp, il percorso porta all’ex gelateria Koco – ora una caffetteria. Gestito da rifugiati ebrei tedeschi, la gelateria contribuì a scatenare l’unica protesta ad Amsterdam contro la persecuzione nazista degli ebrei, una manifestazione che fu violentemente repressa.
“Una delle cose che mi sta a cuore non è solo il fatto che si tratta di una storia importante per Amsterdam, ma lo è anche per me che provengo da una famiglia di sopravvissuti alla Shoah. – ha affermato Erdeapel.
Un tour, quindi, che lo scopo di onorare l’eredità di Anna Frank con cura, profondità e innovazione.