Le celebrazioni di Lag Ba Omer a Kishnev, in Moldavia, quest’anno non sono state solo una grande festa, ma un evento eccezionale rispetto al solito. La guerra oltre il confine non ha fermato le gioiose parate che hanno attraversato la città. Durante la giornata sono stati distribuiti tefillin ad alcuni rifugiati ucraini ebrei che proprio in Moldavia hanno trovato una nuova casa.
L’evento principale è iniziato con la marcia di una folla che con cartelli colorati e al passo di musica è giunta al prestigioso resort di Vatra Stramoseaca, dove ad accoglierli ha trovato cibo, giochi gonfiabili per i bambini, uno show di magia e allegre danze.
«Viviamo in un periodo molto insolito nel centro d’Europa» ha detto a Shalom Rabbi Zushe Abelsky, Direttore dei Chabad Lubavitch in Moldavia, «vediamo tante persone che perdono la casa, la vita, si deprimono e spetta a noi aiutarli a continuare a vivere quando arrivano in Moldavia. Anche se solo per pochi giorni, una settimana, li teniamo in un buono stato, gli diamo speranza perché possano avere un futuro migliore. Eventi come Lag Ba Omer, caratterizzati da balli e canti, da un ritorno alla vita, sicuramente li aiuta».
Molti rifugiati ucraini di religione ebraica hanno partecipato alla giornata. Tra questi c’era Eliyahu, un giovane di Mykolaïv che non ha potuto festeggiare il suo bar-mitzva per motivi di salute. Rabbi Mendy Alexrod, che ha già organizzato la sua maggiorità religiosa per quando starà meglio, gli ha così donato dei tefillim.
Dopo essere fuggito da Charkov affrontando un faticoso viaggio, Gherson si è avvicinato di più all’ebraismo e ha fatto la milà a Kishnev, la sua nuova casa, dove ha cominciato ad andare a pregare e a mettersi i tefillin tutti i giorni.
Anche Grisha, in lacrime, ha chiesto di potersi mettere i tefillin. Non li aveva. Commosso, Nachman Dickstein, Direttore del ZAKA a capo del centro medico per rifugiati, si è offerto di regalarglieli.
La Presidente della Moldavia, Maia Sandu, ha ringraziato l’impegno dei Chabad nell’accoglienza e assorbimento dei rifugiati ucraini con una lettera letta nella giornata di Lag Ba Omer da Shabtai Chanukahev, Presidente dell’Organizzazione Ebraica del Caucaso in Moldavia.