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    EUROPA

    Eurovision. Eden Golan: “Avevo paura che mi sparassero sul palco. L’odio? L’ho trasformato in forza”

    A un anno dalla sua partecipazione all’Eurovision Song Contest 2024, la cantante israeliana Eden Golan ha rilasciato un’intervista toccante a Walla! in cui ha raccontato le sue paure, i momenti più duri e la forza con cui ha affrontato l’odio ricevuto sul palco europeo.
    “Dopo il 7 ottobre non dormivo la notte” ha rivelato Golan, riferendosi agli attacchi terroristici che hanno colpito Israele. La giovane cantante, allora appena ventenne, ha rappresentato Israele in un clima teso, segnato da minacce di morte, ostilità e proteste. “Mi sono trovata in mezzo a fischi e insulti, ma ho deciso che non avrei lasciato che quelle voci entrassero nella mia testa. È stato durissimo. Ma sono orgogliosa di me. Poteva diventare un trauma, e invece l’ho trasformato in forza”, ha proseguito. Nonostante gli auricolari con cancellazione del rumore, Golan ha raccontato che durante le prove e la performance finale i fischi erano chiaramente udibili. “Pensavo di non sentire nulla. Ma appena sono salita sul palco, ho capito che la realtà era diversa. Tutto il team piangeva. Mia madre mi ha detto: ‘Non riuscivo a respirare vedendoti così, sei venuta solo per cantare’. Eppure, mi sono fatta forza. Ho parlato con me stessa, mi sono concentrata e ho trasformato l’odio in energia”. Golan ha anche raccontato di aver avuto pensieri cupi, specie dopo aver ricevuto minacce gravi. “Ho pensato: e se non torno? Avevo paura che mi sparassero sul palco. Ma a Malmö ho deciso di lasciare andare la paura. Avevo otto guardie del corpo e perfino elicotteri, ma ho scelto di non pensarci”.
    A colpire particolarmente è stato il clima di isolamento. “Su 37 delegazioni, solo quattro sono state calorose. Tali del Lussemburgo è fantastica. Anche i rappresentanti di Francia e Germania sono stati gentili. Ma molti altri – irlandesi, greci, olandesi – sono stati ostili. Karma is a bitch, posso dirlo? L’energia che si mette nel mondo torna indietro”, ha sottolineato la cantante israeliana. Ha poi ricordato un episodio emblematico: “Avevo fatto un TikTok con il cantante finlandese. In pochi minuti, il suo manager è entrato nella mia stanza – senza bussare – e ha chiesto di rimuoverlo. Nessuno voleva essere visto con me, temevano ripercussioni”. Anche dietro le quinte, Golan e la delegazione israeliana hanno subito discriminazioni. “Il giorno della finale ci hanno cacciati dall’area artisti. Ma alla fine ci hanno dato una stanza enorme e tranquilla. È stato quasi un regalo”.
    Ora, Eden tornerà all’Eurovision 2025 come portavoce dei voti israeliani e spera che le restrizioni dello scorso anno – come il divieto di indossare la spilla gialla per gli ostaggi – vengano revocate. “Se sono state permesse bandiere e simboli palestinesi, non c’è motivo di vietare un segno che chiede la liberazione di ostaggi civili”. Sul futuro non si sbilancia: “Tornare in gara? Mai dire mai. Ma se lo faccio, sarà solo per vincere. Il quinto posto dell’anno scorso, raggiunto esclusivamente grazie al televoto del pubblico, è stato un risultato storico”.
    Infine, un pensiero per Yuval Raphael, rappresentante di Israele per l’edizione 2025: “Le ho dato tanti consigli. È pronta. Il pubblico sarà più piccolo quest’anno, forse ci saranno meno fischi. Ma la cosa più importante è una sola: godersi ogni istante”.

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