
Per la prima volta dall’inizio della guerra, le principali competizioni europee di basket torneranno a disputarsi in Israele. Euroleague Basketball ha annunciato che, a partire dal 1° dicembre 2025, le partite di Eurolega ed EuroCup con squadre israeliane si giocheranno nuovamente nel Paese, ponendo fine a due anni di gare in sedi neutre.
La decisione arriva dopo la recente tregua tra Israele e Hamas e i nuovi sforzi diplomatici per consolidare un piano di pace nella regione. “Dopo un’attenta riflessione, i club hanno concordato di fissare al 1° dicembre la ripresa delle partite in Israele. Fino ad allora, Euroleague Basketball continuerà a monitorare con la massima attenzione la situazione, mantenendo un dialogo costante con autorità locali e internazionali, squadre e organizzazioni competenti”, si legge nel comunicato ufficiale. “Euroleague Basketball e i suoi club accolgono con ottimismo e speranza il piano di pace”, prosegue la nota dell’organizzazione. “Crediamo nel potere dello sport di unire le persone e nel nostro ruolo nel contribuire alla pace attraverso i valori condivisi di rispetto e unità”.
Le squadre israeliane coinvolte sono Maccabi Tel Aviv e Hapoel Tel Aviv in Eurolega e l’Hapoel Jerusalem in EuroCup. Per il Maccabi, sei volte campione d’Europa, si tratta di un ritorno molto atteso. “È una pietra miliare”, ha dichiarato il proprietario Shimon Mizrahi. “L’11 e il 18 dicembre abbiamo due partite in casa e spero davvero di poterle giocare davanti al nostro pubblico.” L’annuncio ha avuto effetti immediati anche sul fronte calcistico. La Federcalcio israeliana ha reso noto che presenterà una richiesta alla UEFA per riportare in Israele le partite delle competizioni europee, puntando a farlo già alla fine delle qualificazioni ai Mondiali il prossimo mese.
Negli ultimi due anni, lo sport israeliano è stato fortemente colpito da proteste e tentativi di boicottaggio: i tifosi israeliani saranno esclusi dalla trasferta di Europa League tra Maccabi Tel Aviv e Aston Villa, mentre manifestazioni filo-palestinesi hanno accompagnato diversi eventi internazionali in Norvegia e in Italia. La squadra ciclistica Israel–Premier Tech ha persino annunciato un cambio di nome per attenuare la propria identificazione nazionale, mentre i ginnasti israeliani sono stati bloccati dalla partecipazione ai Mondiali in Indonesia per il rifiuto del governo locale di rilasciare i visti.