
A meno di un mese dalla decisione finale dell’European Broadcasting Union (EBU) sul futuro della partecipazione di Israele all’Eurovision, l’Austria, paese che ospiterà l’edizione 2026 a Vienna, è diventata il principale sostenitore della presenza dello Stato ebraico, muovendosi pubblicamente e dietro le quinte per assicurarne la presenza nella competizione.
Nonostante le incertezze, Israele procede spedito con i preparativi: martedì sera è ufficialmente iniziata la nuova stagione di Hakochav Haba (Rising Star), il talent show che tradizionalmente seleziona il rappresentante israeliano per l’Eurovision.
Nel fine settimana, Roland Weißmann, direttore generale dell’emittente pubblica austriaca ORF, ha visitato Israele, incontrando i vertici dell’emittente Kan e il presidente Isaac Herzog.
Secondo l’emittente israeliana, lo scopo del viaggio era “lavorare per garantire la partecipazione di Israele a Vienna”. Weißmann avrebbe detto a Herzog che “Israele è parte integrante dell’Eurovision”, ribadendo una posizione che ha espresso più volte anche in pubblico.
Le pressioni a favore di Israele arrivano in un contesto estremamente teso: le emittenti pubbliche di Paesi come Spagna, Irlanda e Paesi Bassi hanno minacciato di ritirarsi qualora Israele fosse ammesso alla competizione, mentre Islanda, Slovenia e Belgio hanno fatto sapere che potrebbero seguirne l’esempio. Weißmann ha dichiarato che Vienna sta lavorando con “diplomazia e tatto” per convincere gli altri membri dell’EBU. Anche il cancelliere austriaco Christian Stocker ha preso posizione, definendo “un errore fatale escludere Israele” e ricordando che, “alla luce della nostra storia, non potrei mai essere favorevole a un’esclusione”.
A settembre, l’EBU aveva annunciato un voto straordinario online per decidere sull’ammissione di Israele, previsto per novembre. Tuttavia, il 13 ottobre, tre giorni dopo la liberazione degli ultimi 20 ostaggi a Gaza e l’inizio della tregua, l’organizzazione ha improvvisamente cancellato il voto, citando “sviluppi recenti in Medio Oriente”.
Ora, la decisione è attesa durante l’Assemblea Generale dell’EBU del 4-5 dicembre a Ginevra. L’ente non ha chiarito se ci sarà comunque un voto né con quali modalità sarà presa la decisione. Kan ha confermato di non aver ricevuto ulteriori dettagli, mentre i membri EBU avranno tempo fino a metà dicembre per confermare la propria partecipazione al concorso.













