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    Cultura

    Viaggio in Italia. Una nuova mostra al MEIS di Ferrara alla scoperta del patrimonio culturale ebraico

    Meta privilegiata dei Grand Tour, l’Italia ha rappresentato per i colti viaggiatori dei secoli passati un territorio ricco di storia, paesaggi e arte. Dai lunghi passaggi degli aristocratici europei del XVIII secolo alla permanenza degli studiosi nel Novecento, la nostra penisola fu una tappa fondamentale di formazione e un’occasione di studio, che contribuìa far conoscere il suo patrimonio fuori dai confini nazionali. Se nel tempo cambiavano gli strumenti della sua esplorazione – dal taccuino di schizzi alla fotografia –rimaneva intatto lo stupore difronte alla varietà di tradizioni e oggetti d’arte. Ed è proprio la sua restituzione fotografica del suo patrimonio ebraico al centro della nuova mostra “Viaggio in Italia”,al Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, curata da Valeria Rainoldi e Sharon Reichel.

    Due raccolte fotografiche sono la traccia visiva di questa esplorazione: quella realizzata da tra il 1927 e il 1940 da Ernő Munkácsi, studioso dalla vasta cultura e direttore del Museo ebraico Ungherese, e quella del F.A.C.E., l’archivio fotografico e documentario della Federazione delle Associazioni Culturali Ebraiche, che nel primo quarto del Novecento contribuì, sebbene con alcune difficoltà organizzative, a creare una rete di diffusione della cultura ebraica.

    Le immagini presentate ci riportano nei luoghi ebraici delle grandi città come Roma, Firenze, Torino e Venezia e nei centri abitati più piccoli come San Daniele Friuli e Rovigo che si confermano non meno ricchi di storia e cultura.

    La mostra e il catalogo che l’accompagna (Dario Cimorelli Editore, pp. 176) sono quindi l’occasione per raccontare la vita e le tradizioni ebraiche come parte integrante e costitutiva del territorio dell’identità italiani permettendo di restituire storie di vita, edifici e oggetti che talvolta rischierebbero di essere dimenticati.Infatti, queste fotografie cristallizzano un momento storico preciso prima delle dispersioni, delle vicende belliche che spesso hanno compresso gli edifici o della ricollocazione degli arredi sacri in altre sedi che ne hanno permesso sì la salvaguardia ma l’inevitabile spostamento dal loro territorio d’origine.

    È così che scorrono gli scatti di sinagoghe non più esistenti, cimiteri, catacombe e antiche botteghe insieme a luoghi familiari e ancora vitali,che sono parte della vita religiosa e culturale odierna, che hanno preservato intatto il loro fascino per secoli.

    Un “Viaggio in Italia” che affonda le sue radici nella memoria storica ma che arricchisce il viaggiatore moderno nel suo personale itinerario.

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