
Il Jewish Museum di New York ha inaugurato giovedì sera la grande mostra “The Book of Esther in the Age of Rembrandt” in cui i visitatori sono accompagnati nello ‘svelamento’ della regina Ester e in un percorso espositivo che illustra le influenze che il libro di Ester ha esercitato sull’arte e sulla cultura olandese, rappresentando un simbolo duraturo e indiscusso del trionfo sulle avversità. “La mostra esplora l’universalità di una storia biblica che ha ispirato un dialogo artistico tra culture e comunità, particolarmente significativo nel XVII secolo”, ha dichiarato James S. Snyder, direttore della prestigiosa istituzione americana, “come museo d’arte che studia la ricca trama dell’esperienza ebraica nella diaspora e in contesti culturali più ampi – ha aggiunto – speriamo che la mostra incoraggi il pubblico di ogni provenienza ad avvicinarsi a questi capolavori e a riflettere sui modi in cui testimoniano i sentimenti umani”.

on parchment, silk backing, 11 x 120 in. (27.9 x 304.8 cm), with wooden and
ivory roller, height: 18 in. (45.7 cm). The New York Public Library, Astor,
Lenox and Tilden Foundations, Spencer Collection, Hebrew
Il Libro di Ester è entrato a far parte dell’ambiente culturale e intellettuale di Amsterdam e dei Paesi Bassi con l’arrivo dei nuclei ebraici che si stabilirono nel corso del 1600. Gli ebrei vivevano in quegli anni in località in cui la popolazione cristiana stava espandendosi ma era loro permesso di celebrare la festa di Purim in modo corale e decisamente più aperto di quanto accadesse nelle loro terre d’origine. Il Libro di Ester divenne così l’emblema di una nuova vita ebraica libera e per gli olandesi l’eroismo della regina Ester e la sua lotta contro l’oppressione rappresentava l’identità della nazione emergente nella loro lotta per la libertà dal dominio spagnolo.
“La storia della regina Ester, della sua resilienza e del suo coraggio di fronte alle persecuzioni ha avuto ampia risonanza nel XVII secolo olandese quando Amsterdam divenne un rifugio sicuro per molti”, ha dichiarato Abigail Rapoport, curatrice di Judaica del Museo newyorkese. “Gli artisti e i mecenati dell’epoca di Rembrandt raffigurarono la regina Ester come una giovane donna che dava voce a chi non l’aveva, mettendo a rischio la sua incolumità. E il talento di Rembrandt per catturare l’emozione umana ha impregnato Ester di un significato ancora maggiore grazie al suo stile naturalistico, all’impiego di colori ricchi, di pennellate espressive e al gioco di luci e ombre. La Regina è divenuta cosìuna figura riconoscibile anche dalle persone meno colte e ha influenzato molti dei suoi colleghi artisti.

Synagogue used on Purim and during the drawing of lots), Southern
Europe, 17th century. Embroidered silk, silk velvet, metal thread, and wool,
67 _ x 92 _ in. (171 x 235 cm). Collection of the Santa Companhia de Dotar
Orphas e Donzellas, on loan to the Jewish Cultural Quarter, Cultural
Inheritance of the Portuguese-Israelite Congregation (CEPIG), Amsterdam
Il percorso di visita si snoda attraverso 120 opere tra cui l’Autoritratto di Rembrandt all’età di 23 anni del 1629; tre opere di JanSteen: La festa di Ester (ca.1625), e L’ira di Assuero (1668-1670 e c. 1670); il ritratto di Gerrit van Honthorstdi Elisabetta Stuarda come Ester (c. 1632); e rari prestiti di Arte cerimoniale ebraica dalla Sinagoga Portoghese di Amsterdam tra cui un coprileggio riccamente decorato e le meghillot di Ester realizzate da Salom Italia, il più importante autore di rotoli in pergamenacoevo di Rembrandt.
Dopo l’allestimento di New York, aperto fino al 10 agosto, la mostra diventerà itinerante e giungerà al North Carolina Museum of Art, Raleigh nel mese di settembre 2025, una versione condensata sarà esposta all’Isabella Stewart Gardner Museum, nell’agosto 2026.
Foto credit: The Jewish Museum New York