Tra le storie, ancora poco note, di persone che salvarono la vita agli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, c’è quella di Geertruida Wijsmuller-Meijer, combattente della resistenza olandese, insignita nel 1996 del titolo di Giusta fra le Nazioni, che riuscì a sottrarre oltre 10mila bambini alla furia nazista.
Questa straordinaria vicenda viene raccontata per la prima volta in UK nel documentario, diretto da Pamela Sturhoofd e Jessica van Tin, “Truus’ Children”, disponibile in streaming sul Second Generation Network (https;//secondgeneration.org.uk) – come riporta il sito Jewish news.
Nel 1938 Geertruida Wijsmuller-Meijer, conosciuta come Truss Wijsmuller, partì da Amsterdam alla volta di Vienna, dove incontrò il gerarca nazista Adolf Eichmann, che allora coordinava l’espulsione degli ebrei austriaci dai nuovi territori annessi al Reich.
Durante l’incontro voluto dai Paesi Bassi e dal Regno Unito, che si era reso disponibile ad accogliere fino a 10mila bambini dalla Germania nazista, la Wijsmuller affrontò con estremo coraggio Eichmann, chiedendo l’autorizzazione a portare nel Regno Unito i giovani sotto i 17 anni per un soggiorno temporaneo.
Alla richiesta della Weijsmuller, Eichmann rispose che se fosse riuscita a riunire 600 bambini nello stesso giorno, avrebbe concesso la partenza anche a tutti gli altri. Più che logistico, l’ostacolo maggiore era convincere le famiglie più osservanti a lasciar partire i propri figli nel giorno di Shabbat. Un’ inverosimile corsa contro il tempo, che però non scoraggiò la donna, la quale riuscì rapidamente ad organizzare uno dei primi “Kindertransport”, salvando la vita a centinaia di bambini.
Questi viaggi in treno portavano i giovani a Hoek van Holland, presso Rotterdam, nei Paesi Bassi, e proseguivano per mare fino a Harwich e quindi con un altro treno fino alla stazione londinese di Liverpool Street, dove le famiglie affidatarie li venivano a prendere.
I trasporti si susseguirono fino al 1940 e misero in salvo i minori, per lo più ebrei, non accompagnati, che provenivano non solo dalla Germania nazista ma anche dalla Repubblica Ceca e dalla Polonia.
“Voleva salvarmi. È venuta a trovarmi in Inghilterra dopo la guerra, mi ha abbracciato e mi ha detto: “Figlio mio”. Queste le parole di uno dei 23 sopravvissuti, oggi novantenni, che non hanno più potuto riabbracciare i propri genitori e che raccontano nel documentario la storia di Geertruida Wijsmuller. Bambini che ora sono diventati politici, scienziati e premi Nobel come Walter Kohn.
Anche dopo la guerra, Truss Wijsmuller ha continuato ad aiutare gli altri. Ha aperto un ospedale in Suriname ed è stata una delle fondatrici della casa di Anne Frank.
A lei è dedicata una statua nella sua città natale Alkmaar, nei Paesi Bassi.