
Qualche giorno fa ho visitato un museo e ho ascoltato questa frase: “In un popolo che ha memoria, nessuno viene dimenticato”.
La memoria è un atto di resistenza, un filo invisibile che lega il passato al presente, impedendo che le ingiustizie si dissolvano nel silenzio.
Per il popolo ebraico, ricordare non è solo un esercizio della mente, ma un dovere morale. Le festività, i riti, le preghiere e persino le parole tramandate di generazione in generazione sono strumenti con cui si custodisce la memoria della liberazione dall’Egitto, delle persecuzioni, dell’esilio, ma anche della speranza e della rinascita.
Ogni anno, durante Pesach, gli ebrei di tutto il mondo celebrano la liberazione dalla schiavitù in Egitto. E lo fanno non solo con le parole, ma anche con il cibo. Il Seder di Pesach è un’esperienza sensoriale e spirituale in cui ogni piatto racconta un pezzo di storia. Il ‘maror’ ricorda l’amarezza della schiavitù, il ‘charoset’ richiama la malta usata per costruire, e la ‘matzah’, il pane azzimo, rappresenta la fretta della fuga, quando non c’era tempo di far lievitare il pane.
Anche una semplice torta di mandorle senza lievito diventa un atto di memoria. È il dolce di chi ha camminato nel deserto, ma non ha dimenticato. È il gusto della tradizione che si rinnova ogni anno, con mani diverse ma con lo stesso spirito.
Ricordare significa anche cucinare con consapevolezza, portare in tavola non solo ingredienti ma storie, identità, e gratitudine per la libertà conquistata.
Dall’uscita dall’Egitto fino ai giorni nostri, ogni gesto di memoria – anche il più semplice, come spezzare un pezzo di ‘matzah’ o passare una ricetta a un figlio – è una dichiarazione: “Noi ricordiamo. E nessuno sarà dimenticato”.
Torta di mandorle per Pesach
Ingredienti:
200 g di farina di mandorle (o mandorle tritate finemente)
4 uova grandi
150 g di zucchero
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata (facoltativo)
1 pizzico di sale
Zucchero a velo
Procedimento:
Separate i tuorli dagli albumi. Montate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungete la farina di mandorle e la scorza di limone, mescolando delicatamente.
A parte, montate gli albumi a neve con un pizzico di sale. Incorporate delicatamente gli albumi al composto di mandorle, mescolando dal basso verso l’alto per non smontarli.
Versate in una tortiera foderata con carta forno o unta con olio (no burro, se si segue la kasherut rigida).
Cuocete in forno preriscaldato a 170°C per circa 30–35 minuti, finché la superficie è dorata e uno stecchino esce asciutto.
Lasciate raffreddare e spolverate con zucchero a velo prima di servire.