Skip to main content

Ultimo numero Marzo – Aprile 2025

Scarica l’inserto di Pesach

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Cultura

    Ragù napoletano kasher

    Che triste risveglio quello dello scorso sabato sera per un’ebrea napoletana. Appena ripreso in mano il telefono, sono stata aggredita dalle immagini girate da una turista israeliana in una taverna napoletana.
    Mi sono ritrovata a guardare un video che raccontava una storia così assurda e pure così vera. E così ho iniziato a pensare alla mia Napoli con dolore, alla mia bellissima città natale come un luogo dove l’accoglienza è un tratto distintivo e l’accettazione di ciò che è diverso passa per gesti che non sono sicuramente quelli della sedicente ristoratrice.
    A Napoli, anni fa, una coppia di ebrei italo americani, che vivevano in uno stretto vicolo dei quartieri spagnoli, avevano lasciato una copia delle loro chiavi di casa ad un commerciante vicino – soprannominato ‘Bin Laden’ per la barba -, in modo che, quando qualcuno voleva andare a visitarli di shabbat, bastava chiedere a lui.
    A Napoli i tifosi di calcio all’inizio del campionato lasciano regali alle porte del vecchio cimitero ebraico in omaggio ad uno dei fondatori della società calcistica.
    A Napoli le pietre di inciampo poste in memoria di ebrei morti durante la Shoà ricordano persone arrestate in città diverse, partite da altri luoghi, non da Napoli.
    E allora, dopo tutti questi pensieri che mi affollano il cervello, ho deciso che, ciò che è accaduto, non è la fotografia di ciò che la mia città rappresenta.
    Napoli è altro, i napoletani sono altri e l’aria di Napoli resta patrimonio a disposizione di chiunque sappia amarla.
    Mi approprio, quindi, oggi di una delle ricette più tipiche napoletane, amata e conosciuta in tutto il mondo, adattandola al mondo ebraico. Perché la tavola è luogo di incontro e confronto, e chi non lo capisce non è degno di occuparsi di cibo. Punto!

    Ragù napoletano kasher

    Ingredienti:
    1 kg di carne di manzo kasher (tagli tipo spezzatino o muscolo)
    2-3 salsicce di manzo kasher (facoltative)
    2 litri di passata di pomodoro
    2 cucchiai di concentrato di pomodoro
    1 cipolla grande
    1 spicchio d’aglio
    Olio extravergine d’oliva
    Sale e pepe q.b.
    Basilico fresco o prezzemolo (opzionale)

    Procedimento:
    Rosolate la cipolla, tritatela finemente e fatela appassire in abbondante olio d’oliva in una pentola capiente a fuoco basso. Quando la cipolla è dorata, unite i pezzi di carne e le salsicce intere. Fate rosolare bene sui lati. Aggiungete il concentrato di pomodoro, mescolate, poi versate la passata. Aggiustate di sale e pepe.
    Abbassate il fuoco al minimo, coprite parzialmente e lasciate cuocere almeno 3-4 ore, mescolando di tanto in tanto. Il sugo deve “pippiare”, cioè, sobbollire lentamente.
    Come da tradizione, è ancora più buono il giorno dopo.

    CONDIVIDI SU: