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    Paesi Bassi: identificati i resti di Bernard Luza, eroe ebreo della Resistenza

    Ottant’anni
    dopo la sua esecuzione da parte degli occupanti nazisti, gli investigatori
    olandesi hanno identificato uno dei resti trovati nel 1945 e rimasto senza nome
    fino ad oggi. Secondo gli investigatori si tratta di Bernard Luza, eroe ebreo
    della Resistenza.

    Luza fu
    fucilato nel 1943 dopo che lui e centinaia di altri ebrei furono arrestati in
    seguito a un’irruzione in una fabbrica nel nord di Amsterdam l’11 novembre
    1942.

    Il suo
    corpo fu ritrovato, insieme ad altri quattro, nel 1945 in una fossa comune in
    un poligono di tiro vicino all’aeroporto di Schiphol. Due dei corpi furono
    rapidamente identificati come Theodorus Cramer e Carel Abraham, e un terzo
    corpo fu identificato nel 2013. Ma gli altri due, compreso quello di Luza,
    rimasero un mistero.

    Dal 2013, i
    resti di Luza sono sepolti in una tomba senza nome presso il Campo d’Onore
    Nazionale di Loenen, hanno detto funzionari olandesi.

    “Attraverso
    l’uso della tecnologia del DNA, impiegata in uno studio sulle relazioni, i suoi
    resti sono stati finalmente identificati”, ha detto Geert Jonker, capo
    dell’unità forense del ministero della difesa olandese specializzata
    nell’identificazione di resti umani. “È successo dopo che un cugino di
    Luza è stato rintracciato in Australia”, ha detto Jonker all’AFP.

    “Dopo
    più di 80 anni, i suoi parenti hanno finalmente la certezza sulla sorte del
    loro familiare scomparso. Siamo felici di aver potuto dare ai parenti di Luza
    un po’ di chiarezza su quello che gli è successo”, ha aggiunto Jonker.

    Considerato
    il leader di un gruppo di resistenza, Luza, membro del Partito Comunista
    Olandese e della Milizia Popolare, si unì alla resistenza dopo l’occupazione
    nazista del 10 maggio 1940. “Fu accusato di aver distribuito un giornale
    clandestino illegale e di aver invitato la gente a commettere sabotaggi”,
    ha dichiarato in un comunicato il ministero della Difesa.

     “Fu condannato a morte dopo il suo arresto
    alla fine del 1942 e un ultimo appello di clemenza fu respinto”. Fu
    giustiziato, quindi fucilato il 15 febbraio 1943.

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