La storia è sempre in movimento: non è mai una linea, ma sempre uno spazio. A tal proposito, “Culture Ebraiche Lungo la Via Emilia”, un docufilm di Bruna Bertani, autrice e regista, che Rai 5 manderà in onda il 27 gennaio alle 21:45 per la Giornata della Memoria, ha lo scopo di mostrare, in 60 minuti, i territori dell’Emilia Romagna legati all’ebraismo. Questo racconto ripercorre i luoghi lungo la Via Emilia, luoghi di scambio di cultura, idee, arte, ma anche di discriminazioni e di persecuzioni. Il documentario mette in luce quegli spazi dell’Emilia Romagna costellati dalle comunità ebraiche, non solo in un continuo confronto tra presente e passato, ma anche in una prospettiva di fiducia nel futuro e nella vita che i valori ebraici continuano a trasmettere giorno dopo giorno. Bisogna raccontare le storie di ebrei vivi, di ebrei immersi nelle comunità ebraiche ancora vitali e produttive, i quali hanno contaminato e sono stati contaminati da arte, musica, cucina, idee e personaggi.
La narrazione viene ripresa da diversi luoghi: Parma, Soragna, Bologna, Modena, Carpi, Mirandola, Ferrara, Bertinoro, Cento…
La prima a prendere la parola è Alessandra Veronese, docente all’università di Pisa, la quale racconta, dall’arco di Augusto a Rimini, le origini e la provenienza degli ebrei che caratterizzano il territorio emiliano. Successivamente, grazie agli interventi di Giulio Busi, il Rabbino Maggiore di Bologna, Shalom Bahbout, e il Rabbino Capo di Ferrara, Luciano Capo, si rendono noti i rapporti tra umanisti e cultura ebraica rappresentati dalla figura di Pico della Mirandola e dalle traduzioni della cabbalà; seguiamo, poi, le tracce di Ovadia Sforno, importante commentatore della Torah; e Ovadia da Bertinoro, celebre commentatore della Mishnà. Ancora, Giuseppe Balzano spiega, partendo da un versetto della Torah, “il senso che nella cultura ebraica ha la costante idea di movimento come trasformazione interiore che pervade tutta la storia di questo popolo e anche dei suoi rappresentanti lungo la via Emilia”. Altra chiave di apertura verso il futuro è testimoniata dal Presidente della Comunità di Bologna, Daniel De Paz, con il progetto “Reshet”. La partecipazione al documentario di Laura Graziani Secchieri e di Giuseppina Muzzarelli ci permette di scoprire, rispettivamente, la composizione sociale degli ebrei lungo la via Emilia e la presenza delle donne in tali comunità. A Ferrara si viene attratti da musiche e danze tipiche della tradizione di queste comunità, accompagnate dalla preparazione dei burricchi, dolci ebraici con un profumo di mandorle. Mauro Perani, docente all’università di Bologna, svela lo stretto rapporto tra le comunità locali e quelle ebraiche, raccontando anche della creazione e della distruzione di molti libri sacri. Mentre a Soragna, in provincia di Parma, il pubblico assiste ad un concerto di musiche sinagogali e di corte del celebre compositore ebreo Salamone Rossi, a Bologna viene presentato il rito dell’Avdalà. Tuttavia, in questa fantastica storia, avvenuta lungo la via Emilia, non è mancata la trama della Shoah, come, tra l’altro, ricordano Lucio Pardo e Daniel Fishman. La trama della Shoah è un viaggio lineare dentro la storia delle comunità ebraiche in Emilia Romagna: è destinato a passare solo in alcuni punti della storia e a renderne visibile solo una parte.