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    La centralità della memoria per i giovani nel nuovo libro di Ugo Volli ‘’La Shoà e le sue radici’’

    Oggi più che mai, la memoria della Shoah necessita di essere difesa e tutelata, specialmente nelle nuove generazioni. Il mondo ebraico ha compreso, dopo i tragici eventi del 7 ottobre avvenuti in Israele, e successivamente in tutto il mondo, che l’antisemitismo ancora esiste e che l’odio ebraico ancora scorre nelle vene di molti.  “La Shoà e le sue radici” (Marcianum Press) il nuovo libro di Ugo Volli, è un testo che nasce dall’esigenza di creare un linguaggio specifico destinato a tutti, ma in particolare agli studenti, sul genocidio degli ebrei, gettando luce e facendo chiarezza su quella terribile pagina della storia che fu il nazismo. Ma soprattutto sulla sua evoluzione nel mondo di oggi.

     

    “Al libro ho incominciato a lavorare un anno e mezzo fa. L’idea nasce da una casa editrice molto vicina al mondo della scuola e della cultura prevalentemente cattolica. Sebbene la mia disciplina non sia in realtà la storia contemporanea, ho accettato con gratitudine per due ragioni – spiega a Shalom l’autore Ugo Volli – La prima è che pensavo di poter aprire così un dialogo con un mondo culturale e scolastico ricco e variegato, che raramente ha l’occasione di conoscere un punto di vista ebraico e favorire la loro conoscenza della Shoà. La seconda ragione è che sono perplesso dal modo in cui si è organizzata la memoria della Shoà, e la relativa giornata, su cui ho pubblicato due anni fa un altro libro (“mai più”, edizioni Sonda). Avevo sempre il dubbio che i contenuti della Giornata della Memoria richiudessero la Shoà in un fenomeno ristretto, che riguardava solo le colpe del nazismo. Oggi, dopo il 7 ottobre e le reazioni di sconvolgente indifferenza da parte di buona parte della cultura “progressista” ne sono ancora più convinto” aggiunge Volli.  

     

    Nel testo si inquadra come la dinamica storica dell’antisemitismo e di come questa affondi le sue radici nell’antichità proseguendo ancora oggi.  Con la prefazione di Antonia Arslan, storica e narratrice del genocidio armeno e con nota conclusiva dello storico contemporaneo Brunello Mantelli il volume rappresenta un interessante riflessione sulla Shoah e sulle sue recrudescenze.  “Il tentativo del mio libro non è solo di raccontare la Shoà in maniera molto chiara e semplice, adatta anche a chi non ne sa nulla, ma fornendo approfondimenti bibliografici per ogni singolo problema; ma soprattutto di considerare la Shoà e “le sue radici”, cioè l’antisemitismo e l’antigiudaismo, compreso quello della tradizione cristiana, di quella islamica, dell’illuminismo, del marxismo. E soprattutto di indicare il fatto che queste radici non sono state distrutte, che il negazionismo e ancor di più l’odio per Israele ne sono la prosecuzione” conclude Volli.

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