Marc Chagall. Una storia di due mondi è la nuova esposizione del Mudec di Milano. Un vero viaggio arricchito grazie alle cento opere provenienti dall’Israel Museum per spiegare e comprendere dal profondo uno degli artisti ebrei più amati di sempre. Dalle origini ebraiche, in Bielorussia, alla Francia concepita dall’artista come una seconda casa.
Così il Mudec apre le sue porte per far entrare i visitatori nel mondo incantato di Chagall. Le pareti blu, da cui proviene musica tradizionale ebraica, fanno da sfondo ad un gruppo di stampe ad inchiostro firmate dall’artista molte delle quali realizzate per illustrare Ma vie, l’autobiografia scritta a Berlino nel 1922.
Marc Chagall, in realtà Moishe Segal, nasce in Bielorussia. Il più grande di 9 fratelli, nacque il giorno in cui il suo villaggio venne attaccato da uno dei terribili pogrom del tempo. Infatti è proprio da lì che l’autore prende ispirazione per le sue opere. Quei luoghi, ricchi di significato che diventeranno il tema della sua produzione pittorica. Il villaggio dello Shtetl, la sinagoga, la casa d’infanzia, una bottega. Oppure semplicemente un ponte, il famoso ponte in cui l’artista incontra Bella, moglie amata ma soprattutto Musa ispiratrice delle sue opere.
É proprio al centro della sala che prende vita l’esposizione ricca di oggetti e documenti provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme. La mostra, è stata prodotta da 24 Ore Cultura, e curata da Ronit Sorek. Sarà visitabile fino al 31 luglio.
È di fianco alle opere grafiche, che affiorano i ricordi d’infanzia legati all’ebraismo che si alternano alle opere in grado di cogliere e descrivere l’amore travolgente con Bella Rosenfend. Saranno proprio i memoir di Bella a segnare una cronaca, giunta fino a noi, della genesi dei lavori dell’artista. Un viaggio che rese Chagall cittadino del mondo: da San Pietroburgo, a Parigi; fino negli Stati Uniti per trovare una nuova casa e fuggire dalla Francia occupata dai nazisti.