Hallelujah: Leonard Cohen, A Journey, A Song il film di Daniel Geller e Dayna Goldfine, presentato al Festival di Venezia 2021, è un’indagine completa sul mondo del cantautore Leonard Cohen, visto attraverso il prisma della sua Hallelujah, brano famosissimo scritto da Cohen, ebreo canadese, nel 1984 e contenuto nel suo album folk-rock sperimentale dal titolo Various Positions.
L’ebraicità di Cohen non è un’invenzione della stampa. E nel film-documentario emerge in vari momenti come eredità culturale importante. Nel brano che da il titolo, appunto, al documentario, ci sono molti riferimenti ai testi biblici e ai libri sacri. Perla verità, come testimonia anche il film, di quel brano esistono due versioni: una quella appena citata con i riferimenti religiosi e una seconda, del 1988, più secolare. Ma in tutte e due la sensazione che rimane è quella di un brano il cui testo trasmette oltre ad una forza di disperazione (propria dell’autore), una sensualità mai nascosta da Leonard, ma anche e soprattutto una forte devozione religiosa.
L’importanza di questo brano è immensa e non solo per chi lo ha scritto. Come testimoniano le persone intervistate nel film, persone vicine a Leonard Cohen come le sue guide spirituali, gli amici e i collaboratori di vecchia data, e persino gli avversari intellettuali, la sua profonda fede e la sua necessità di confrontarsi con i valori fondamentali dell’ebraismo ne trovano ampio spazio: Si apre citando Re David, per approdare poi al mito, celeberrimo, di Sansone e del suo innamoramento con Delilah.
Ovviamente il lavoro di Leonard Cohen intorno all’ebraismo è molto complesso e non solo in Hallelujah : “Sono il piccolo ebreo che ha scritto la Bibbia” recita una strofa del brano “The future” ma si sente cantare anche “Dance me to your beauty with a burning violin” nel suo brano “Dance Me To The End Of Love” facendo riferimento alle musiche da violino che venivano suonate nei campi del sterminio. E come testimoniano molti, nel film, nel 1973 Leonard Cohen ha voluto partire come volontario nella guerra del Kippur.
Se Woody Allen è (è diventato) il regista della cultura ebraica per eccellenza sicuramente Leonard Cohen lo è altrettanto per la musica. E questo Hallelujah: Leonard Cohen, A Journey, A Song ne è la conferma definitiva.